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Autore Messaggio
grazia67
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Iscritto dal : 21 Settembre 2005
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Quota grazia67 Rispondibullet Topic: dislessia
    Postato: 29 Agosto 2008 alle 17:32
ciao....apro questo post.....so che cosa è la dislessia..ma vorrei sapere da voi come ve ne siete accorti....e cosa avete fatto.....per quest'ultima cosa intendevo interventi pubblici  o in privato.......grazie
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prika2
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Iscritto dal : 14 Settembre 2007
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Quota prika2 Rispondibullet Postato: 30 Agosto 2008 alle 11:15
ciao  la mia esperienza è che se ne sà ancora poco   (famiglie e scuole)... della dislessia e per questo trovo necessario parlarne quando si inizia l'anno scolastico.. ciao
 
 
La dislessia è una sindrome classificata tra i  (DSA) che ha la sua maggiore manifestazione nella difficoltà dei soggetti colpiti a leggere velocemente e correttamente ad alta voce. Tali difficoltà non possono essere ricondotte ad insufficienti capacità intellettive, a mancanza d'istruzione o a deficit sensoriali.

Dato che leggere è un complesso processo mentale, la dislessia ha svariate espressioni. Questa sindrome sembra strettamente legata alla morfologia stessa del cervello. La dislessia non è una malattia o un problema mentale. La definizione più recente, approvata dall'International Dyslexia Association  è la seguente:

"La dislessia è una disabilità dell'apprendimento di origine neurobiologica. Essa è caratterizzata dalla difficoltà a effettuare una lettura accurata e/o fluente e da scarse abilità nella scrittura (ortografia). Queste difficoltà derivano tipicamente da un deficit nella componente fonologica del linguaggio, che è spesso inatteso in rapporto alle altre abilità cognitive e alla garanzia di una adeguata istruzione scolastica. Conseguenze secondarie possono includere i problemi di comprensione nella lettura e una ridotta pratica nella lettura che può impedire una crescita del vocabolario e della conoscenza generale".

Anche l'O.M.S. classifica la dislessia e gli altri disturbi specifici di apprendimento come disabilità per cui non è possibile apprendere la lettura, la scrittura o il calcolo aritmetico nei normali tempi e con i normali metodi di insegnamento.

Se questo problema non viene identificato nei primi anni della scuola primaria, tramite la valutazione di un esperto nel campo dei Disturbi dell'Apprendimento, le conseguenze possono risultare di una certa gravità. Se il bambino dislessico è sottoposto a un metodo d'apprendimento usuale, egli riuscirà solo con un grande dispendio di energia e concentrazione a ottenere risultati che per i suoi compagni e per il suo maestro sono quasi banali. Durante la scuola dell'infanzia è possibile effettuare una valutazione dei prerequisiti per l'abilità di lettura, per poter intervenire precocemente e rafforzare delle competenze eventualmente carenti. Anche se la diagnosi di Dislessia può essere fatta solo in classe seconda o terza della scuola primaria, i segnali del disturbo possono essere colti molto prima (quando il bambino affronta l'apprendimento della lettura e della scrittura) ed è opportuno intervenire subito; aspettando, la difficoltà aumenta. I problemi maggiori nascono quando i bambini dislessici non vengono compresi, poiché spesso passano per pigri o addirittura per stupidi. Questo li porta spesso a perdere la propria autostima, a depressione, ansia, a crisi d'identità e molto spesso a rigettare in toto il mondo della scuola, rinunciando, in questo modo, a molte possibilità che la loro intelligenza non standard gli consentirebbe.

 
Possibili ripercussioni sulla scrittura
  • Difficoltà di copiatura dalla lavagna a causa della lenta o scorretta decodifica

Possibili ripercussioni sull'apprendimento logico - matematico

  • Difficoltà di decodifica del testo del problema

 

Alcune proposte per la terapia

Come già affermato, il soggetto dislessico necessita di un intervento specialistico, in quanto, difficilmente, il recupero effettuato in ambito scolastico può, da solo, rimuovere le difficoltà.

Nel corso di anni si è parlato molto di dislessia e, da un punto di vista diagnostico, grazie agli studi effettuati, l'Italia può definirsi all’avanguardia dal punto di vista specialistico, nonostante ciò l'informazione e la formazione degli insegnanti non è sufficiente e spesso non riconosce il problema. Poco invece si descrive rispetto ai possibili percorsi terapeutici, per l’elaborazione dei quali è necessario tenere presente i risultati dell'osservazione diagnostica.

Ogni percorso terapeutico deve essere personalizzato in relazione alle caratteristiche psicologiche del soggetto, agli ambiti di competenza, potenzialità e difficoltà riscontrati, ai tempi di attenzione, ai livelli motivazionali e di metacognizione individuati. Le linee guida prevedono due itinerari da portare avanti parallelamente:

a) itinerario relativo alle competenze di base percettivo – motorie e meta - fonologiche

b) itinerario specifico per la lettura

Il primo itinerario è finalizzato alla riduzione delle lacune riscontrate nelle capacità di base; il secondo itinerario ha invece lo scopo di promuovere la conquista di capacità di lettura più adeguate. È importante quindi che i due itinerari siano proposti parallelamente e con gradualità, per evitare di rimandare nel tempo la conquista di quelle capacità di lettura che possono gratificare il bambino. Quest’ultimo dovrà essere informato circa il lavoro da svolgere, anzi, egli stesso dovrà conoscere gli obiettivi che, di volta in volta, dovranno essere raggiunti; in questo modo gli sarà possibile essere protagonista e, al tempo stesso, “osservatore” dei propri processi di apprendimento

Possibili atteggiamenti del bambino dislessico
 
Proviamo, per un attimo, a metterci nei panni di un bambino o di un ragazzo con disturbo di apprendimento e immaginiamone le esperienze e gli stati d’animo:
  • egli si trova a far parte di un contesto (la scuola) nel quale vengono proposte attività per lui troppo complesse e astratte;
  • osserva però che la maggior parte dei compagni si inserisce con serenità nelle attività proposte ed ottiene buoni risultati;
  • sente su di sé continue sollecitazioni da parte degli adulti (“stai più attento!”, ” Impegnati di più!”, “hai bisogno di esercitarti molto”…);
  • si percepisce come incapace e incompetente rispetto ai coetanei;
  • inizia a maturare un forte senso di colpa sentendosi responsabile delle proprie difficoltà;
  • ritiene che nessuno sia soddisfatto di lui, né gli insegnanti né i genitori;
  • ritiene di non essere all’altezza dei compagni e che questi non lo considerino membro del loro gruppo a meno che non vengano messi in atto comportamenti particolari (ad esempio quello di fare il buffone di classe);
  • per non percepire il proprio disagio, mette in atto meccanismi di difesa che non fanno che aumentare il senso di colpa, come il forte disimpegno (“Non leggo perché non ne ho voglia!”, “Non eseguo il compito perché non mi interessa”…) o l’attacco (aggressività);
  • talvolta il disagio è così elevato da annientare il soggetto ponendolo in una condizione emotiva di forte inibizione e chiusura.

Possibili atteggiamenti dei familiari del bambini dislessico

In famiglia non si respira certo un’aria migliore. Per la maggior parte dei genitori la scuola è importante, è al primo posto nella vita dei bambini e dei ragazzi, tutto il resto viene dopo e, se la scuola va a rotoli… Non di rado si sente dire ai genitori rispetto alla difficoltà del figlio: “Non me lo aspettavo… mi è sempre sembrato un bambino intelligente…".

L’ingresso nella scuola elementare ha, in questi casi, fatto emergere un problema; il bambino non apprende come gli altri, gli altri sanno già leggere e scrivere, lui invece… Inizia così la storia del bambino – scolaro, una storia che, in certi casi, ha risvolti davvero drammatici, non si riesce a comprendere tutta quella serie di “perché” che permetterebbero di intraprendere percorsi adeguati ed efficaci e si cercano soluzioni spesso dannose, anche se decise in buona fede. Ecco allora che si sottopongono i figli ad estenuanti esercizi di recupero pomeridiano, si elargiscono punizioni (niente più sport, ) e, talvolta si arriva anche a far cambiare scuola al figlio (“quelle insegnanti non hanno capito nulla, meglio cambiare aria”).

Nonostante si parli molto di questi problemi, c’è ancora scarsa conoscenza e non sempre la diagnosi giunge in tempi accettabili, cosicché sia il bambino che la famiglia tutta vivono esperienze frustranti, generatrici di ansia e di un clima affettivo non certamente favorevole.

 
 
 
 .. e ... come  dice un detto : quando si riconosce la causa la  si può combattere
A volte il vincitore è semplicemente un sognatore che non ha mai mollato. (M.Jim)
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prika2
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Quota prika2 Rispondibullet Postato: 30 Agosto 2008 alle 11:18
PER LA PARTE STRETTAMENTE LEGATA ALLA SCRITTURA :
 
Come si manifesta la dislessia

La dislessia si può presentare in modalità molto diverse da soggetto a soggetto; di seguito le caratteristiche più comuni relative alla decodifica della singola PAROLA o del testo scritto. Queste possono non essere tutte presenti contemporaneamente.

  • Scarsa discriminazione di grafemi diversamente orientati nello spazio:
    Il soggetto mostra chiare difficoltà nel discriminare grafemi uguali o simili, ma diversamente orientati. Egli, ad esempio, confonde la “p” e la “b”; la “d” e la “q”; la “u” e la “n”; la “a” e la “e”; la "b" e la "d"... Nell'alfabeto italiano sono molte le coppie di grafemi che differiscono rispetto al loro orientamento nello spazio, per cui le incertezze e le difficoltà di discriminazione possono rappresentare un vero e proprio impedimento alla lettura.
  • Scarsa discriminazione di grafemi che differiscono per piccoli particolari:
    Il soggetto mostra difficoltà nel discriminare grafemi che presentano somiglianze. Egli, ad esempio può confondere la “m” con la “n”; la “c” con la “e”; la “f” con la “t”...
  • Scarsa discriminazione di grafemi che corrispondono a fonemi sordi e fonemi sonori:
    Il soggetto mostra difficoltà nel discriminare grafemi relativi a fonemi con somiglianze percettivo – uditive. L’alfabeto è composto di due gruppi di fonemi: i fonemi sordi e i fonemi sonori che, tra loro risultano somiglianti, per cui, anche in questo caso l’incertezza percettiva può rappresentare un vero e proprio ostacolo alla lettura. Le coppie di fonemi simili sono le seguenti:
F V
T D
P B
C G
L R
M N
S Z
  • Difficoltà di decodifica sequenziale:
    Leggere richiede al lettore di procedere con lo sguardo in direzione sinistra - destra e dall'alto in basso; tale processo appare complesso per tutti gli individui nelle fasi iniziali di apprendimento della lettura, ma, con l’affinarsi della tecnica e con l'uso della componente intuitiva la difficoltà diminuisce gradualmente fino a scomparire. Nel soggetto dislessico talvolta ci troviamo di fronte, invece a un vero e proprio ostacolo nella decodifica sequenziale, per cui si manifestano con elevata frequenza gli errori di seguito descritti:
    • Omissione di grafemi e di sillabe:
      Il soggetto omette la lettura di parti della parola; può tralasciare la decodifica di consonanti (ad esempio può leggere “fote” anziché “fonte”; oppure “capo” anziché “campo”...) oppure di vocali (può leggere, ad esempio, “fume” anziché “fiume”; “puma” anziché piuma” ...) e, spesso, anche di sillabe (può leggere “talo” anziché “tavolo”; “paro” anziché “papavero”)
    • Salti di parole e salti da un rigo all’altro:
      Il soggetto dislessico presenta evidenti difficoltà a procedere sul rigo e ad andare a capo, per cui sono frequenti anche “salti” di intere parole o di intere righe di lettura.
    • Inversioni di sillabe:
      Spesso la sequenza dei grafemi viene invertita provocando errori particolari di decodifica della sillaba (il soggetto può, ad esempio, leggere “li” al posto di “il”; “la” al posto di “al”, “ni” al posto di “in”...) e della parola (può leggere, ad esempio, “talovo” al posto di “tavolo”...).
    • Aggiunte e ripetizioni
      La difficoltà a procedere con lo sguardo nella direzione sinistra - destra può dare origine anche ad errori di decodifica caratterizzati dall'aggiunta di un grafema o di una sillaba ( ad esempio “tavovolo” al posto di “tavolo”...).
  • Prevalenza della componente intuitiva:
    Il soggetto che presenta chiare difficoltà di lettura privilegia, indubbiamente, l’uso del processo intuitivo rispetto a quello di decodifica; l’intuizione della parola scritta rappresenta un valido strumento, ma, al tempo stesso, è fonte di errori, definiti di anticipazione. Non di rado, infatti, il soggetto esegue la decodifica della prima parte della parola, talvolta anche solo del primo grafema o della prima sillaba e procede “inventando” l’altra parte. La parola contenuta nel testo viene così ad essere spesso trasformata in un’altra, il cui significato può essere affine o completamente diverso.
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prika2
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Quota prika2 Rispondibullet Postato: 30 Agosto 2008 alle 11:20
Ti consiglio di utilizzare dei software didattici/educativi col pc per dislessici ... li trovi anche sul web... ma se ti serve  altre info... sono quìTongue, io conosco la dislessia per lavoro  quindi la mia competenza è solo dal quel punto di vistaWinkciao
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Davi
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Quota Davi Rispondibullet Postato: 01 Settembre 2008 alle 15:18
Postato originariamente da grazia67

ciao....apro questo post.....so che cosa è la dislessia..ma vorrei sapere da voi come ve ne siete accorti....e cosa avete fatto.....per quest'ultima cosa intendevo interventi pubblici  o in privato.......grazie
 
Carissima, capisco la tua confusione per questo mi permetto di consigliarti di cercare un centro AID più vicino. L' AID organizza corsi per insegnanti e genitori. Puoi consultare il sito http://www.aiditalia.org/. C'è anche un'area forum in cui sarà possibile confrontarti con altri genitori.
Ciao. GabriStar
L'aquila...vola alta e libera...rapace quanto basta per mangiare...protettiva verso i suoi cuccioli.
Gabriella
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prika2
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Quota prika2 Rispondibullet Postato: 01 Settembre 2008 alle 17:41
ottima integrazione DaviThumbs%20UpHug
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lemiss
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Quota lemiss Rispondibullet Postato: 03 Settembre 2008 alle 09:54
Noi ci siamo accorti dei problemi di nostra figlia ddopo una segnalazione delle insegnanti. Abbiamo quindi provveduto a portar al centro di neuropsichiatria infantile dell' asl, che ha sottoposto Elizabeth ai test di rito e ha individuato un a wish (capacità di apprendimento) ai limiti della norma. Per la diagnosi di DSA (disturbi specifici di apprendimento) la wish deve essere nella norma e quindi non è stato possibile diagnosticare dislessia e discalculia, ma abbiamo avuto il riconoscimento della legge 104 per un deficit cognitivo dovuto alla storia di abbandono della bambina. Stiamo recuperando , e anche piuttosto brillantemente, dopo due anni di logopedia e potenziamento cognitivo (struttura privata: all' asl c'era un anno e mezzo di lista di attesa). Adesso stiamo aspettando di sapere se in 4 e 5 elementare riuscirà ad avere l'9insegnante di sostegno, dopoddiché in 5^ ripeteremo i test e se, come si prevede, la wish sarà rientrata nella norma potremo arrivare alle medie con una diagnosi di dislessia. E con i conseguenti strumenti compensativi e dispensativi stabiliti dalla legge (computer con sintesi vocale e correttore ortografico, calcolatrice, differenziazione delle prove scritte eccetera).
Per la terapia, oltre alle sedute di logopedia/potenziamento cognitivo stiamo utilizzando software erickson consigliatoci dalla logopedista.
In bocca al lupo, augurandoti che non sia seduto in cattedra.

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Patan
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Quota Patan Rispondibullet Postato: 23 Ottobre 2008 alle 17:34
Okkio Grazia, anche il passaggio dal russo all'italiano aiuta a fare confusione.
Noi abbiamo portato Vitaliy da una logopedista per un po' di sedute, ma a distanza di anni scrive ancora cose come "VESCOBI" invece di "VESCOVI".
 
P
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grazia67
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Quota grazia67 Rispondibullet Postato: 23 Ottobre 2008 alle 18:31
ciao...il fatto è che Artyom di cirillico non sapeva niente......neanche scrivere il suo nome....quindi non so...cmq tra due settimane andremo da una mia amica a fare qualche verifica...e vedremo
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francika
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Quota francika Rispondibullet Postato: 23 Ottobre 2008 alle 21:56
ciao!
per la mia tesi ho fatto un po' di ricerche anche su internet per quanto riguarda disturbi d'apprendimento & adozione.
Sono sicurissima dell'esistenza di un sito sulla dislessia con una sezione dedicata alla realtà dei figli adottivi + forum specifico. L'ho cercato e ricercato ma non lo ritrovo...se riesco a recuperare il link te lo faccio avere volentieri! Wink
 
Francesca
http://adozioneascuola.wetpaint.com/
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grazia67
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Quota grazia67 Rispondibullet Postato: 24 Ottobre 2008 alle 10:23
grazie mille!!
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grazia67
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Quota grazia67 Rispondibullet Postato: 03 Novembre 2008 alle 11:28
ciao a tutti...vi volevo informare che mercoledì andremo a fare i test per la dislessia....vi farò sapere
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lemiss
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Quota lemiss Rispondibullet Postato: 03 Novembre 2008 alle 17:30
Incrociamo le dita con voi. Mi raccomando, facci sapere
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nura
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Quota nura Rispondibullet Postato: 03 Novembre 2008 alle 17:31
NOSTRO FIGLIO MINORE E' DISLESSICO.........
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grazia67
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Quota grazia67 Rispondibullet Postato: 19 Novembre 2008 alle 10:26
ciao a tutti...scusate ma fra casa e lavoro sono un pò incasinata.....ieri ho portato Artyom a fare i test ......la mia amica neuropsi dice che è andata benino comunque mi farà sapere di più lunedì pomeriggio.......sicuramente mi ha detto che dal modo di fare di artyom emerge il fatto che lui la scuola proprio non la sopporta.....non gliene frega niente...e che si distrae molto ma molto facilmente.....Confused
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lemiss
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Quota lemiss Rispondibullet Postato: 03 Dicembre 2008 alle 12:11
Ciao Grazie, non so se hai letto il libro E NIKOLAI V A SCUOLA, che parla proprio dei problemi di distrazione frequenti nei bambini che hanno subito un abbandono.
In un passaggio li paragona a un uccellino che sta beccando in cortile, dove sa che c'è un gatto pericoloso che ha già cercato di mangiarli. Chiaro che l'attenzione sia dedicata ad altre cose: la nuova famiglia, il desiderio di farsi accettare, la conseguente paura di sbagliare, i compagni di classe così diversi da te e dagli amici che avevi in istituto...
E se ai nostri figli non interessa la scuola, dovremo lottare perché sia la scuola (insieme a noi) a interessarsi di loro e dei loro problemi. Senaa dare per scontato che non riusciranno mai perché adottati, perché con sindrome di iperattività, perché con deficit cognitivo, perché dislessici.
Ognuno ha la sua modalità di apprendimento, ognuno ha un modo diverso di essere approcciato, ognuno ha diritto a migliorare per quello che può e dare i meglio di sé stesso.
Non dobbiamo pretendere troppo dai nostri figli, ma nemmeno dare per scontato che le situazioni non siano modificabili. Come ddice Reuven Feuerstein, teorico della modificabilità cognitiva. : "se mi ami, non accettarmi come sono".
Tenete duro, e fateci sapere.

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grazia67
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Quota grazia67 Rispondibullet Postato: 04 Dicembre 2008 alle 11:31
ciao...ho letto il libro...e ti dirò che in molte pagine ho ritrovato Artyom.....cmq secondo me il suo problema principale è la relativa immaturità rispetto all'età anagrafica....ma anche questo è un problema legato alla storia adottiva.......
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Quota lemiss Rispondibullet Postato: 08 Gennaio 2009 alle 17:15
ciao grazia, leggo solo ora il tuo intervento. Anche per noi il problema fondamentale sembra essere quello. Da qualche parte ho letto che si calacola un anno di ritardo sullo sviluppo per ogni anno di istituzionalizzazione. E se faccio il calcolo dei quattro anni che nostra figlia ha passato in istituto, capisco perché è arrivata in Italia a sei anni e mezzo e andava d'accordissimo con i bambini del primo anno di asilo. Poi, lentamente, il recupero... Secondo mia moglie, insegnante, adesso dopo quattro anni e mezzo insieme, il suo livello cognitivo e affettivo è simile a quello di una bambina di 9 anni (-2 rispetto all' età anagrafica).
E negli ultimi sei mesi, il recupero è stato esponenziale.
Incrociamo le dita...




Modificato da lemiss - 08 Gennaio 2009 alle 17:15
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Quota grazia67 Rispondibullet Postato: 12 Maggio 2009 alle 09:43
vi volevo aggiornare sulla logopedia di Artyom...ieri  abbiamo ritirato la relazione finale...bhe lunedì iniziamo il trattamento...per il momento su attenzione e concentrazione e consolidamento rispetto regole...poi ci sono problemini nel passaggio suono-scritto....ma potrebbe c'entrarci la lingua di origine...e sulla lato logio-matematico.....
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Quota lemiss Rispondibullet Postato: 14 Maggio 2009 alle 13:10
In bocca al logo, grazia.
Ma non ho capito se nella relazione finale vi hanno diagnosticato la dislessia o no. Noi con la logopedia siamo in dirittura di arrivo, mi sa che durante l'estate ci attrezzeremo per ottenere l'uso in classe di strumenti compensativi più consistenti per il prossimo anno (5^ elementare) come calcolatrice e , volesse il signore, computer.
Ciao

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grazia67
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Quota grazia67 Rispondibullet Postato: 14 Maggio 2009 alle 13:50
per la dislessia è da tenere sotto controllo.....nel senso che i test hanno concluso che qualche problema c'è...ma per il momento è da monitorare......invece è emerso un problema di attenzione concentrazione e sule funzioni logico matematiche......su queste aree è uscita richiesta di intervento immediato.....e quindi da lunedì si inizia..........
 
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_roxy_
Primi passi
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Quota _roxy_ Rispondibullet Postato: 18 Settembre 2009 alle 11:29

penso che il sito a cui si riferisce Francika sia:

 
si parla di disturbi di apprendimento, di dislessia e di deficit di attenzione (adhd) in bimbi adottati - ciao a tutti
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_roxy_
Primi passi
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Quota _roxy_ Rispondibullet Postato: 18 Settembre 2009 alle 11:32
mi sono dimenticata una cosa ! i disturbi di apprendimento o i deficit di attenzione non sono la regola nel mio caso siamo a 1 no e l'altra si nel senso che il maggiore non ha mai presentato alcun problema di apprendimento o di attenzione mentre la seconda si
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