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Inti
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Iscritto dal : 05 Settembre 2007
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Quota Inti Rispondibullet Postato: 28 Ottobre 2008 alle 14:03

.



Modificato da Inti - 17 Novembre 2008 alle 15:42
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Patan
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Iscritto dal : 22 Maggio 2007
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Quota Patan Rispondibullet Postato: 28 Ottobre 2008 alle 14:10

Purtroppo non credo che quella di Cnasci fosse una provocazione. Mi dicevano, esperti del settore, che alcuni bambini, per i maltrattamenti subiti, e la bruciante sete di amore, diventino poi anaffettivi rispetto alla componente adulta. per loro non è più possibile pensare ad un inserimento familiare tradizionale. CI possono solo essere esperienze comunitarie di accoglienza "soft".

P
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maman
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Quota maman Rispondibullet Postato: 28 Ottobre 2008 alle 14:18
Postato originariamente da Patan

alcuni bambini, per i maltrattamenti subiti, e la bruciante sete di amore, diventino poi anaffettivi rispetto alla componente adulta. per loro non è più possibile pensare ad un inserimento familiare tradizionale.

 
Proprio per questo rifiuto di pensare che  tutti i fallimenti sono da imputarsi ai genitori ado.
 
Non tutto è curabile solo con l'amore .
 
Ci sono ferite curabili dallo psicologo
 
ci sono ferite curabili dallo psichiatra
 
 
 
e ci sono ferite incurabili.
 
 
 


Modificato da maman - 28 Ottobre 2008 alle 14:21
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lemiss
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Quota lemiss Rispondibullet Postato: 28 Ottobre 2008 alle 14:21
Forse "proporre solo esperienze comunitarie di accoglienza soft" è un modo più elegante con cui gli esperti dicono di non avere tempo per lavorare sul bambino e prepararlo all'incontro con la famiglia, o di lavorare per "formare" una famiglia disponibile (non dico "in grado": razionalmente nessuno dovrebbe sentirsi in grado di non essere amato) ad avere soltanto un amore soft.


(scusatemi lo sfogo sugli esperti, ma oggi ho sentito la neuropsichiatra che segue -dovrebbe- mia figlia e mi ha detto che in un mese non ha avuto tempo ddi rispondere a una mail...)
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prika2
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Quota prika2 Rispondibullet Postato: 28 Ottobre 2008 alle 14:24
 ..ieri mattina su una trasmissione di  rai rigurdo ai  fallimenti ado   nazionali hanno raccontato  la  storia di una ragazzina che ora ha 18 anni che intervistata raccontava:
 
 che era stata data in adozione  2 volte ma che lei   non si trovava bene nè con la prima famiglia intono ai 6 anni nè con la seconda intorno ai 12..
e faceva di tutto per essere "restituita"
 
che verso la madre e il padre Bio era indifferente e che adesso a 18 anni la sua scelta era di stare a vivere in una comunità di accoglienza.. che lì si sentiva a casa...
 
. questa ragazzina   ..quanti dolori... incomprensioni...e vista dal di fuori... la scelta incomprensibile di stare in una famiglia ma quella di stare in una comunità ...
 
 
..a volte quindi  e spero raramente il fallimento... forse può essere anche solo per un  rifiuto del bambino ? non sò??!!chiedo lumi?
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maman
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Quota maman Rispondibullet Postato: 28 Ottobre 2008 alle 14:27
 
 Non è un caso particolare . La maggiorparte degli adolescenti preferisce stare in una casa famiglia.
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cnasci
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Quota cnasci Rispondibullet Postato: 28 Ottobre 2008 alle 14:28
la mia non era provocazione ma sottolineatura.
 
Per evidenziare, cosa evidente a molti ma stridente nei momenti difficili, che noi non siamo, non possiamo essere dei super-genitori, non possiamo caricarci del peso dell'abbandono..
 
Possiamo accompagnarlo, con lo sguardo del papà e della mamma, STANDOCI.
 
Possiamo solo .... fare il possibile con la massima disponibilità e attenzione di cui siamo capaci.
 
Possiamo solo amare.
 
ciao


Modificato da cnasci - 28 Ottobre 2008 alle 14:31
Il bambino cerca, come noi tutti in fondo cerchiamo, pace in un abbraccio.
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maman
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Quota maman Rispondibullet Postato: 28 Ottobre 2008 alle 14:29
 
 Inoltre l'abbandono non avviene da un giorno all'altro  . Avviene alla terza generazione , nel senso che chi abbandona ha alle spalle tre generazioni di tragedie....
 
 


Modificato da maman - 28 Ottobre 2008 alle 14:30
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cnasci
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Quota cnasci Rispondibullet Postato: 28 Ottobre 2008 alle 15:04
conseguenza di ciò, a volte, è che tira tira tira tira tira tira... si rompe la coppia ed anche questo accade.
 
Ed è questo che non dovrebbe accadere, soprattutto quando la causa, reale o presunta della separazione, viene indicata nel figlio adottivo, cui mancava di sicuro il sentirsi responsabile ANCHE di questo...
 
 
ciaoo


Modificato da cnasci - 28 Ottobre 2008 alle 15:05
Il bambino cerca, come noi tutti in fondo cerchiamo, pace in un abbraccio.
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miki68
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Quota miki68 Rispondibullet Postato: 28 Ottobre 2008 alle 15:05
Postato originariamente da cnasci

la mia non era provocazione ma sottolineatura.
 
Per evidenziare, cosa evidente a molti ma stridente nei momenti difficili, che noi non siamo, non possiamo essere dei super-genitori, non possiamo caricarci del peso dell'abbandono..
 
Possiamo accompagnarlo, con lo sguardo del papà e della mamma, STANDOCI.
 
Possiamo solo .... fare il possibile con la massima disponibilità e attenzione di cui siamo capaci.
 
Possiamo solo amare.
 
ciao
 
 
Giusto cnasci amare: il senso delle nostre vite
 
.....e se siete interessati alla lettura .... GENITORI QUASI PERFETTI di Bettlheim (si scrive così) molto bello
 
ciao miki
No Snowflake ever falls in the wrong place (nessun fiocco di neve, cade mai, nel posto sbagliato)
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lemiss
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Quota lemiss Rispondibullet Postato: 28 Ottobre 2008 alle 15:11
e visto che siamo in tema bibliografico, ripetiamo per chi non avesse visto i post precedenti


La Ferita Primaria - Comprendere il bambino abbandonato
di nancy newton verrier editore NET

COME FIGLIO, come padre, come madre
di Vittoria Maioli Sanese

Perché anche i libri sono amici con cui dialogare per ritrovare i nostri dubbi e le nostre paure. Che sono, in fondo, paura dell'abbandono anche quelle: mai come in questo caso vale la firma di Cnasci "il bambino cerca, come tutti noi in fondo cerchiamo, pace in un abbraccio".





LN=IT&IDFolder=144&IDOggetto=33304[/URL] ">http://www.unilibro.it/find_buy/Scheda/libreria/autore-newton_verrier_nancy/sku-12425860/la_ferita_primaria_comprendere_il_bambino_adottato_.htm
http://www.itacalibri.it/Template/detailArticoli.asp?

Modificato da lemiss - 28 Ottobre 2008 alle 15:17
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maman
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Quota maman Rispondibullet Postato: 28 Ottobre 2008 alle 16:02

 

 ma se l'abbraccio non basta? Se la cura non basta?

Conosco mamme di figli ado adolescenti che vengono maltrattate a volte picchiate dai loro figli...

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cnasci
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Quota cnasci Rispondibullet Postato: 28 Ottobre 2008 alle 16:05
non basta a cosa?
 
ciao


Modificato da cnasci - 28 Ottobre 2008 alle 16:07
Il bambino cerca, come noi tutti in fondo cerchiamo, pace in un abbraccio.
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Quota maman Rispondibullet Postato: 28 Ottobre 2008 alle 16:20
 
 cnasci quanto sei stato amato da tua madre?
 
 
 
 


Modificato da maman - 28 Ottobre 2008 alle 16:21
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Quota cnasci Rispondibullet Postato: 28 Ottobre 2008 alle 16:22
Confusedè importante che tu risponda... per dare un senso compiuto alla frase....altrimenti non capisco... almeno io...
Wink
 
ciao
 
 
 
hai cambiato la frase...Confused.... quanto mi è necessario (ce l'ho ancora) e molto di più, cosa che magari capirò nel senso più profondo quando non l'avrò più......


Modificato da cnasci - 28 Ottobre 2008 alle 16:25
Il bambino cerca, come noi tutti in fondo cerchiamo, pace in un abbraccio.
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Quota maman Rispondibullet Postato: 28 Ottobre 2008 alle 16:23
 
 Se ti piace il modo di procedere contorto ti assecondo .
ti ho risposto con una domanda.
 
 
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cnasci
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Quota cnasci Rispondibullet Postato: 28 Ottobre 2008 alle 16:30
i libri proposti da lemiss sono molto interessanti, ho in .. biblioteca il primo, quello della Sanese l'ho letto..., bello...
 
ciao
Il bambino cerca, come noi tutti in fondo cerchiamo, pace in un abbraccio.
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Quota maman Rispondibullet Postato: 28 Ottobre 2008 alle 16:36
  
 Cnasci sei tu che non mi hai risposto.......
 
 La mia non è una provocazione .
 
 Quello che intendo dire che chi ha avuto una storia personale fondamentalmente normale, chi è stato amato e voluto  non puo' , ne mai potrà comprendere appieno l'angoscia esistenziale  che un individuo abbandonato ( individui perche mi sembra spesso si dimentichi che i bambini non restano tali per l'eternità) porta con se fino al suo ultimo respiro  ed probabilmente oltre perche la comunichera' inevitabilmente ai suoi figli..............
 
 
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Inti
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Quota Inti Rispondibullet Postato: 28 Ottobre 2008 alle 16:37

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Modificato da Inti - 17 Novembre 2008 alle 15:43
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Inti
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Quota Inti Rispondibullet Postato: 28 Ottobre 2008 alle 16:41

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Modificato da Inti - 17 Novembre 2008 alle 15:43
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Quota maman Rispondibullet Postato: 28 Ottobre 2008 alle 16:44
Postato originariamente da mama
 
 Quello che intendo dire che chi ha avuto una storia personale fondamentalmente normale, chi è stato amato e voluto  non puo' , ne mai potrà comprendere appieno l'angoscia esistenziale  che un individuo abbandonato porta con se fino al suo ultimo respiro............
 
 
[/QUOTE


 
 
 
 
 
 


Modificato da maman - 28 Ottobre 2008 alle 16:46
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milu
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Quota milu Rispondibullet Postato: 28 Ottobre 2008 alle 16:46
Scusate se intervengo però vorrei dire che penso sia umano per un genitore chiedersi se sarà in grado di portare a termine un"buon lavoro", figuriamoci un genitere adottivo quante paure può avere. Io conosco genitori adottivi che si sono ipotecati la casa per accontentare il figlio che non aveva voglia di lavorare, ma se sono dementi loro non è detto che lo debba essere anch'io. Poi non condivido neanche il fatto di dover andare all'inferno in senso metaforico certo, però se allungo il braccio e lo tiro sù io il piccolino non è meglio? Magari mi sporgo un pò  forse scivolo pure però lo tiro sù io e non giù lui. Spero che mi capiate senza arrabbiarvi....

Modificato da milu - 28 Ottobre 2008 alle 16:48
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Inti
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Quota Inti Rispondibullet Postato: 28 Ottobre 2008 alle 16:48


Modificato da Inti - 17 Novembre 2008 alle 15:44
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lemiss
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Quota lemiss Rispondibullet Postato: 28 Ottobre 2008 alle 16:52
L' abbraccio non basta mai.
La cura non basta mai.
Se a qualcuno tagliano un braccio,il nostro amore non glielo può restituire.Ma la nostra presenza può insegnargli, o almeno sperare di farlo, che troverà sempre un braccio cui appoggiarsi quando si sente cadere.
E può insegnargli la forza di cercarlo chiedendo aiuto al mondo.
A quel mondo che gli ha fatto così male, da fargli ritenere giusto picchiare chi gli offre un altro braccio.
E se un abbraccio non basta sarà la stessa offerta di quell' abbraccio,
un' offerta continuamente ripetuta, il principio attivo della cura.
Una cura che si chiama accoglienza,ma che non dobbiamo confondere
con l'accettazione passiva delle provocazioni violente.
Perché accettare di farsi picchiare è un' altra subdola dimostrazione
di come sia giustificabile il ricorso alla violenza, anche la violenza che possono aver subito i nostri figli. E penso sia nostro compito insegnargli che, nonostante il loro difficile passato, certi comportamenti non siano giustificabili. Comprensibili certo, compatibili forse (nel senso spirituale di compassione per le sofferenze che li provocano) , condivisibili sempre (con la parola e, ancora una volta, gli abbracci dell'accoglienza). Ma giustificabili mai. Per non cadere nell' errore di dividere il mondo in chi ha diritto di picchiare e chi invece deve accettare di essere picchiato. E i nostri figli, specialmente quelli che hanno subito violenze fisiche oltre a quelle dell'abbandono, hanno bisogno di riscattarsi rompendo il circolo delle "tre generazioni" di cui qualcuno ha parlato in questo topic.
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Inti
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Quota Inti Rispondibullet Postato: 28 Ottobre 2008 alle 16:55

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Modificato da Inti - 17 Novembre 2008 alle 15:44
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lemiss
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Quota lemiss Rispondibullet Postato: 28 Ottobre 2008 alle 16:57
.... "Il paradiso lo preferisco per il clima, l'inferno per la compagnia...."
(Oscar Wilde)
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ortsom1
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Quota ortsom1 Rispondibullet Postato: 28 Ottobre 2008 alle 17:04
E difficile generalizzare.
 
Spesso poche frasi hanno più effetto di interventi prolissi e saporiferi. Ma nelle poche frasi non si dice mai molto e spesso si lascia a chi le legge interpretarle a loro piacimento.
 
Il fallimento esiste , sebbene il più delle coppie facciano finta che non sia affar loro. Per chi segue i miei interventi, il fallimento è un "cigno nero" ,  per la stragrande parte delle persone è un evento improbabile, che non viene considerato, che non fa parte della propria vita. In questo modo non prevedendolo, il problema non sussiste, ma quando si presenta ha un effetto devastante, paragonabile ad una catastrofe.
 
Generalizzare è sempre riduttivo, assodato il fatto che ogni adozione è una storia a sè, la stessa valenza lo assume  il fallimento.
 
Analizzare le cause ascoltando tutte le parti coinvolte aiuta a comprendere meglio le difficoltà che sono emerse e le motivazioni che hanno portato all'accaduto. Al contrario non aiuta ascoltare solo una delle parti.
 
In attesa che i tanti convegni e le molteplici dichiarazioni di Entità e Istituzioni legate al mondo dell'Adozione, concretizzino il post adozione, noi genitori adottivi continuiamo la nostra marcia sulla creazione/formazione/stabilizzazione del rapporto con i nostri figli. Ma per ognuno di noi assume un peso diverso. E questo peso non  dipende solo dal bambino che si accoglie... Ribadisco che un ruolo fondamentale e importante lo hanno i genitori.
 
Noto che spesso da parte di noi genitori esiste incoscienza su quello che sta succedendo.
 
NOn è sempre facile intervenire. Non sempre i genitori sono disponibili e ricettivi. Ma anche l'assenza di strutture non aiutano chi ne ha bisogno o lo chiede. Non so quanti di voi siano disponibili a pagare 100 euro a seduta non sapendo quante volte dovrai andare. Ci ho provato un paio di volte poi ho cercato l'aiuto nei servizi pubblici.
 
Si prova un po' di tutto e poi si spera che la strada che si è scelto porti a dei risultati positivi per il bambino.  Non ci sono ricette, è vero.  Ma la realtà è così complessa che in realtà dietro alle parole si nascondono realtà molto diverse.
 
E' vero quanto sostiene Inti, quando afferma che ci sono "chiavi d'accesso" superficiali ed altre che richiedono prestazioni da super-genitori. Sono d'accordo anche quando afferma che : "Se non ci sentiamo in grado di farci carico di un abbandono....e non solo standoci...ma condividendolo....allora NON adottiamo".
 
La parola "amore" in se stessa è priva di significato. O meglio, assume molteplici significati, diversi tra loro, in funzione del proprio essere. Quando viene accompagnata da una azione può essere riconosciuta la valenza. Ma il significato che assume varia in funzione di chi riceve. Se per assurdo chi riceve non la/lo conosce,  non comprende cosa sta ricevendo.  
 
Dario


Modificato da ortsom1 - 28 Ottobre 2008 alle 18:02
Chi non impara dal passato è destinato a ripetere gli stessi errori
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lemiss
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Quota lemiss Rispondibullet Postato: 28 Ottobre 2008 alle 17:11
"Cigno Nero", Nassim Nicholas Taleb. Tana un' altra volta: quando la smetteremo di leggere gli stessi libri scoprendolo solo durante una chiacchierata sul forum?

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Quota prika2 Rispondibullet Postato: 28 Ottobre 2008 alle 17:16
IntiSmile ciò che mi hai risposto è esattamente la sensazione che ho sentito  e provato guardando e ascoltando la ragazza nell'intervista...
 
una  bella ragazza  senza il  brio  dei 18 anni   ...che si  dimostrava molto adulta...apparentemente sicura  del suo passato e del suo futuro...
QUESTA BIMBA /RAGAZZA .. mi ha copito  nel suo modo di essere perchè si è proprio costruita un identità per darsi anche un apparteneza. ..è parlava di sè come se parlasse di   un adulta  |
...e di un adulta ...SOLA!! CHE STESSE  PARLANDO  DEL SUO VISSUTO  E DEL SUO FUTURO  fatto tutto da sè e da sola... non ci sono altre figure attorno a lei... nel passato e non ce ne dovessero essere nel futuro... secondo il suo discorso...l'abbandono continua!! nel cuore!!!
e infine ... la sua storia è stata raccontata con estrema calma.. con freddezza.... COME SE SI TRATTASSE DI UN ALTRA PERSONA  ... sarà come si diceva... l'inferno!!
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Quota ortsom1 Rispondibullet Postato: 28 Ottobre 2008 alle 17:25
Già lemiss, quando ?
 
L'ho trovato a dir poco illuminante, e adesso sto leggendo il suo primo libro. Certo per molti, in particolare per quelli che seguono la finanza, probabilmente è una delusione non soddisfacendo le aspettative.
 
Per me, ha aperto gli occhi su aspetti che non avevo preso seriamente in considerazione.  E mi affascina come si pone e affronta gli argomenti. Un nuovo modo di approcciarsi di comprendere il mondo che ci circonda. Qualcosa di nuovo sul tanto scadente esistente. Insomma è affascinante è mi ha catturato.
 
 
Poi i "suggerimenti librari" potrebbero essere le prossime letture a partire da Popper.
 
A proposito questo non è un messaggio pubblicitario, o un invito alla lettura dei libri di Nassim Taleb.
 
Ciao
 
DArio
 


Modificato da ortsom1 - 28 Ottobre 2008 alle 17:40
Chi non impara dal passato è destinato a ripetere gli stessi errori
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Quota Patan Rispondibullet Postato: 28 Ottobre 2008 alle 17:32
Quello di cui ho sentito parlare, l'anaffettività, è una patologia.
Può capitare, come può capitare un handicap psichico o fisico.
Non inficia tutto il discorso dell'adozione, e non credo che sia così facile da curare. L'amore ti può permettere di stargli vicino (come ad una persona con handicap) non di curarlo...
 
Ma ci stiamo concentrando su un particolare per fortuna non così frequente..
 
P
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Quota Patan Rispondibullet Postato: 28 Ottobre 2008 alle 17:33
Scusate, per me Nassim Taleb potrebbe essere il macellaio islamico sotto casa mia... chi è???
 
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Quota lemiss Rispondibullet Postato: 28 Ottobre 2008 alle 17:37


Nicholas Nassim Taleb - Il Cigno nero - recensione IBS


http://www.ibs.it/code/9788842814788/taleb-nassim-n/cigno-nero-come.html

Modificato da lemiss - 28 Ottobre 2008 alle 17:39
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Inti
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Quota Inti Rispondibullet Postato: 28 Ottobre 2008 alle 17:42

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Modificato da Inti - 17 Novembre 2008 alle 15:45
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ortsom1
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Quota ortsom1 Rispondibullet Postato: 28 Ottobre 2008 alle 17:50
Postato originariamente da prika2

IntiSmile ciò che mi hai risposto è esattamente la sensazione che ho sentito  e provato guardando e ascoltando la ragazza nell'intervista...
 
una  bella ragazza  senza il  brio  dei 18 anni   ...che si  dimostrava molto adulta...apparentemente sicura  del suo passato e del suo futuro...
QUESTA BIMBA /RAGAZZA .. mi ha copito  nel suo modo di essere perchè si è proprio costruita un identità per darsi anche un apparteneza. ..è parlava di sè come se parlasse di   un adulta  |
...e di un adulta ...SOLA!! CHE STESSE  PARLANDO  DEL SUO VISSUTO  E DEL SUO FUTURO  fatto tutto da sè e da sola... non ci sono altre figure attorno a lei... nel passato e non ce ne dovessero essere nel futuro... secondo il suo discorso...l'abbandono continua!! nel cuore!!!
e infine ... la sua storia è stata raccontata con estrema calma.. con freddezza.... COME SE SI TRATTASSE DI UN ALTRA PERSONA  ... sarà come si diceva... l'inferno!!
 
ci provo per la seconda volta.
 
Allora QUanto hai scritto prika mi ricorda molto quanto avevo letto nel libro "fallimenti adottivi" .
 
La cosa che più mi aveva impressionato erano appunto i racconti di alcuni ragazzi adottati, che con la maggiore età erano usciti dalla casa dei genitori Aodttivi, e descrivevano la loro storia nella quale i genitori apparivano inesistenti, o quasi.
 
Come avevo già detto molto tempo fà, riguardo questo libro, non l'ho trovato per nulla oggettivo, e lo ritengo poco attendibile, visto che trattava l'argomento basandosi solo sulla versione degli adottati.  Interessante sarebbe stato raccogliere anche le versioni dei genitori, comprendere le difficoltà, le presenze dei servizi sociali e delle Istituzioni, o le loro mancanze, e quindi una volta completato il quadro, ci sarebbero state le condizione oggettive per farsi una idea. 
 
 In mancanza di ciò sparare sempre sul bersaglio preso di mira da tutti è un esercizio dove l'errore è minimo.
 
QUindi personalmente in mancanza di lavori più professonali e affidabili, queste versioni lasciano il tempo che trovano.
 
DArio
 


Modificato da ortsom1 - 28 Ottobre 2008 alle 18:05
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