grazie per le informazioni in qs gg sto raccogliendo informazioni  leggi ecc. io e mio marito siamo diventati famiglia addidataria professionale  e siamo presenti nella lista delle famiglie affidatarie  del nostro comune di residenza.Spulciando tra la legislazione in realtà nn ti dicono quanti metri deve avere la struttura ma la casa famiglia prevede un numero non superiore a 5 persone oltre la famiglia affidataria......ci sto lavorando grazie per il supporto ogni aiuto è prezioso 

Ho inviato un Email per fissare un'appuntamento con il tutore dei minori della mia città (Trieste) per illustragli il mio progetto...chissa' se è giusto fare così vi saprò dire......fatemi gli auguri!!!!! 

Ti rispondo anche se l'ora è tarda perchè non ci credo ma appena ho inviato l'email squilla il telefono e indovina dall'altro capo del telefono c'è la segretaria del Tutore dei Minori che vuole sapere il motivo dell'appuntamento.....sara' un filtro ma mi ha dato anche delle preziose indicazioni 

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Modificato da ellendel - 02 Ottobre 2011 alle 22:45

Nonostante io abbia poco tempo da dedicare al forum, ci sono....Casa famiglia AIBI da quasi tre anni....a vostra disposizione per domande, dubbi, informazioni ecc....

Giusto due cosine......Allora: 1) essere una famiglia, possibilmente con figli e con almeno un'esperienza di affido....2) la formazione avviene a cura di Aibi, dopo una selezione (non è una cosa che possono fare tutti....)ma non sono richiesti titoli di studio particolari...3) la gestione è quella di una famiglia allargata, ma la mamma e il papà fanno le cose ordinarie, dunque il papà va a lavorare, la mamma si occupa della casa,ed insieme agli educatori professionali che condividono con te questa esperienza, della gestione dei bambini per ogni cosa:scuola, medico, sport,catechismo tempo libero ecc.....4) l'impegno è a tempo pieno....con una giornata al mese libera per la famiglia....5)quella che ti senti di attuare....in base alla tua età, alla tua esperienza, alle tue caratteristiche....la nostra è per 5 minori dagli 0 ai 18 anni con accoglienza residenziale a tempo pieno per un massimo di due anni e un'accoglienza diurna sempre 0-18.6)siamo una famiglia un po' particolare, ma l'organizzazione avviene come per tutti in base agli impegni che ci sono, in collaborazione con l'educatrice professionale che ci supporta....L'associazione gestisce tutti i rapporti formali e burocratici con i servizi, si occupa di valutare le proposte di inserimento dei bambini, tenendo conto anche degli inserimenti che già ci sono;gestisce in toto le spese della casa e quelle straordinarie per i minori, versando alla famiglia un contributo come per l'affido...Alla coppia e all'educatore professionale viene garantita la supervisione e l'accompagnamento psicologico.
Noi famiglia i servizi li incontriamo raramente..magari quandono vengono ad accompagnare i minori e quando vengono a trovarli, per il resto sono rapporti che mantengono la responsabile e l'educatrice..7) le interazioni tra gli ospiti sono varie, ma se si presta attenzione agli inserimenti si evita anche di creare interazioni di incompatibilità, ma gelosie,invidie,alleanze sono sempre all'ordine del giorno, per questo la presenza dell'adulto è fondamentale per mediare ed evitare che degenerino...8) per la famiglia è una bella messa alla prova: ti chiedono coerenza, coinvolgimento emotivo, a volte fanno leva sui tuoi punti deboli per farti saltare....ma fortunatamente non siamo mai soli, siamo ben accompagnati e sostenuti....a volte parte la gelosia verso nostro figlio, ma non è così scontata, perchè a volte capiscono che la loro relazione con noi non sarà per sempre,mentre quella di un figlio lo è....e poi tanto lavoro sul progettare insieme il loro futuro, sul capire cosa è meglio per loro e fare in modo che i servizi lavorino insieme a noi, sul capire il significato della nostra presenza importante, ma non definitiva, in quanto di passaggio...e molto moltissimo altro ancora.....
Se volete rilanciare, aspetto le vostre osspervazioni, domande ecc....

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Modificato da ellendel - 02 Ottobre 2011 alle 22:36

sto leggendo tutto con interesse ,la mia amica non è di Milano ma di Pesaro ....cmq ho invitato anche lei ad iscriversi qui cosi legge in diretta....grazie intanto

Noi (AIBI) abbiamo avuto l'immobile dalla parrocchia in comodato d'uso gratuito e poi abbiamo trovato uno sponsor che ci ha pagato i lavori di ristrutturazione e tutto il primo anno di spese della struttura.....
In altra situazione abbiamo partecipato ad una gara per un'immobile pubblico ...

Postato originariamente da sere64  Aiuto! A chi ci si può rivolgere per avere in concessione gli edifici che un tempo erano adibiti a caserme e che ora lo stato non può vendere ma dare non so in che forma per essere usati per attività sociali?

Penso che se fai società senza scopo di lucro cioè normativamente corrette, devi mandare richiesta alla regione oppure al comune dove è tale "stabile".
Anche se comunque vedrei prima di passare al catasto e da li chiedere di chi sia "la nuda proprietà".
Da li il poi, il "proprietario" è colui che devi contattare.
Almeno, credo e ditemi se sbaglio.
Comunque a parte trovo migliore un'ofanotrofio dato che è un'ambiente meno limitato, cioè più ragazzi una crescita psicologica maggiore perchè si mischiano più esperienze, se un'adottato non ha una casa famiglia perchè piena dove va?
Diciamo poi mettano dei limiti 5 (orfani) per casa, cioè si riduca ad avere un massimo di bambini in relazione alle persone che fanno parte della casa famiglia, questo non significa far sparire gli orfani.
Così oltretutto c'è una cosa peggiore.
Si porta il bambino a rifiutare l'adozione.
Perchè ovvio che io passo tanto tempo e mi affeziono.
Quindi il bambino rischi di rifutare la famiglia adottiva, proprio perchè vede la casa famiglia come famiglia e l'allontanarsi da li lo porta ad un'ulteriore trauma.
Non trovo affatto giusta ne logica la cosa.
Togliere la casa al bambino, nel senso di orfanotrofio riducendo poi il numero massimo di ospitabili, non significa spingere la gente a fare meno figli per poter avere meno orfani.