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Adozione di bambini con bisogni particolari (Forum Bloccato Forum Bloccato)
 Forum di Amici dei Bambini : Adozione Internazionale : Adozione di bambini con bisogni particolari
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Autore Messaggio
paola41
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Iscritto dal : 11 Marzo 2008
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Quota paola41 Rispondibullet Postato: 24 Agosto 2010 alle 08:53
Cara Citeya non so quando partiremo, l'ente ci ha dato un tempo massimo di 9 mesi, sperando che non si allunghino di più...
 
Credo sia anche l'adolescenza come dici tu a rendere V una peperina...
 
tutti ci siamo passati nella fase adolescenza e se faccio mente locale anche io ho mandato letteralmente a quel paese mia madre... sono gli ormoni che girano a duemila....Confused
 
un abbraccio a tutti....
Il cammino attraverso la foresta non è mai lungo se si ama la persona che si va a trovare. (prov.Congo)

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Irene&Angelo
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Quota Irene&Angelo Rispondibullet Postato: 20 Settembre 2010 alle 13:40
Ciao a tutti,
 
abbiamo da poco consegnato i documenti per la Federazione russa. Stiamo cominciando a prendere in considerazione la possibilità di un bambino in età scolare, avendo dato disponibilità per due fratelli. Il problema che ci spaventa di più è quello dell'integrazione scolastica. Mi piacerebbe chiedere, quindi, a chi se la sente, di raccontarci in breve come si può inserire a scuola un bimbo straniero di 7, 8 o anche più anni.
Un caro saluto 
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SteGia
Primi passi
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Iscritto dal : 08 Settembre 2010
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Quota SteGia Rispondibullet Postato: 20 Settembre 2010 alle 14:59
Siamo reduci dall'inserimento scolastico a oltre metà anno di un bambino che aveva già compiuto 12 anni, in quinta elementare, in Italia da pochi mesi. La decisione è stata sofferta perchè poteva essere controproducente, ma abbiamo tenuto conto anche della volontà di nostro figlio di andare a scuola. Il nostro parlava spagnolo, prima ha seguito un mese di lezioni a casa da insegnante privato, poi è stato fondamentale il colloquio con la scuola, che dava priorità al'inserimento, all' integrazione e al benessere piuttosto che al risultato, col preside eravamo già d'accordo che non ci sarebbe stato problema di ripetizione anno. E' stato utilissimo mettere in contatto il preside coi servizi sociali. NB Nel paese d'origine aveva frequentato la quarta con buoni voti. Alla fine, si è inserito bene ed è contento, ora è in prima media, un po' preoccupato per i vari compiti... anche d'estate ha proseguito le lezioni private. Comunque abbiamo notato che tutte le scuole hanno prassi un po' diverse e noi siamo stati fortunati. Ogni caso è a sè ma se un bambino non è mai stato a scuola, neppure nel suo paese d'origine, metterlo direttamente nella classe corrispondente all'età anagrafica è forse chiedere troppo. Bisogna pensarci bene prima perchè poi cambiare classe dopo qualche settimana o mese può essere dura per lui, che ha magari già fatto le prime amicizie. Ciao spero di essere stata utile, Ste
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Irene&Angelo
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Quota Irene&Angelo Rispondibullet Postato: 20 Settembre 2010 alle 15:37
Grazie mille SteGia!
Un bacione anche al vostro bimbo!
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nina64
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Iscritto dal : 06 Gennaio 2008
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Quota nina64 Rispondibullet Postato: 20 Settembre 2010 alle 23:26
Ciao anch'io più o meno ti confermo quello detto sopra da stegia.
Fondamentale credo sia l'atitudine del bambino a socializzare, la sua voglia di inserirsi immediatamente.
Noi abbiamo adottasto un bambino di quasi sette anni che stava frequantando nel suo paese la seconda elementare, l'abbiamo inserito in prima a metà anno come auditore, seguiva un po' in classe con tutti i compagni e un po' con un insegnante di alfabetizzazione. Lui ci ha chiesto di andare a scuola subito e noi abbiamo trovato questa soluzione molto azzeccata.
Dalla seconda elementare si è inserito normalmente con la sua classe e oggi fa la quinta seguendo lo stesso programma della classe.
Come ti dicevano nel post sopra è importante assecondare la volontà del bambino di frequentare la scuola e questo credimi lo percepisci subito anche conoscendolo poco.
Se invece fosse chiaro il bisogno del bambino di adattarsi alla famiglia senza "distrazioni" esterne sicuramente io opterei per fargli inziare la scuola l'anno successivo.
Insomma, la decisione secondo me la prendono loro prima di noi e il fatto che siano già scolarizzati è determinante.
Ciao Gian
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Irene&Angelo
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Iscritto dal : 17 Luglio 2010
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Quota Irene&Angelo Rispondibullet Postato: 21 Settembre 2010 alle 16:25

Un abbraccio anche a voi, Nina64!

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vistag
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Quota vistag Rispondibullet Postato: 22 Settembre 2010 alle 18:47
Ciao, volevo aggiungere anche la mia esperienza, anche se come vedi, ogni adozione è a sè stante e si deve valutare la situazione.
Noi abbiamo adottato un bambino di 9 anni, dal brasile, dove aveva frequentato 4 mesi di scuola! Valutando bene la sua situazione il suo grado di maturità, e le forze a disposizione, abbiamo deciso ( dopo un mese di famiglia) per un inserimento graduale, in classe terza. A casa è stato seguito tre volte alla settimana da un maestro, e a scuola le maestre hanno avuto richieste a sua misura. Ora è in quarta, fa un po' fatica a tenere il passo ma è contento della classe in cui si trova.
Mi rendo conto di essere stata fortunata ad aver trovato un team di maestre che hanno capito di che cosa avesse bisogno. Bisogna cercare, anche se avolte può significare andare in una scuola più lontana o con orari che non si adattano al nostro lavoro.
Non è facile, ma la volontà dei bimbi "grandicelli" può aiutare molto.
Buon cammino
Vilma
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gabri
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Quota gabri Rispondibullet Postato: 22 Settembre 2010 alle 20:48
Allora: brutto argomento, almeno per me!!!
Il mio grande quando è arrivato nn era stato scolarizzato (aveva + di 7 anni) se nn qualche mese di una sorta scuola d'infanzia dalla quale scappava.
Il team di insegnanti è stato... pessimo, e la nostra fatica tanta, la collaborazione nulla sia con noi sia con i servizi del territorio che seguivano (egregiamente) sia noi come post adottivo sia la scuola!!! beh stendo un velo pietoso.
Nuovo figlio (11 anni) ovviamente nuova scuola. Scolarizzazione brasiliana statale (poco più del nulla) iscrizione alla 5° elementare appena iniziata vedremo come andrà!!! lei ci mette molto del suo, le maestre mi sembrano disposte a collaborare, con tutti i limiti che l'attuale stato della scuola permette loro
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Inti
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Quota Inti Rispondibullet Postato: 22 Settembre 2010 alle 22:17

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Modificato da Inti - 09 Giugno 2011 alle 09:33
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Inti
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Iscritto dal : 05 Settembre 2007
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Quota Inti Rispondibullet Postato: 22 Settembre 2010 alle 22:20

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Modificato da Inti - 09 Giugno 2011 alle 09:34
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miki68
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Quota miki68 Rispondibullet Postato: 24 Settembre 2010 alle 15:53
Gennitori si diventa ha appena inviato alla ministra gelmini (....) una lettera con allegato dossier in cui si richiede un intervento centrale sull'accoglienza dei minori adottati nella scuola italiana.
A tale lettera hanno aderito associazioni di genitori, genitori, enti adottivi, enti , scuole, etc.

Se avete modo leggetelo è molto interessante e mi sembra un buon inizio (tardivo) per fare in modo che si possa intervenire sulla costruzione della cultura adottiva a cominciare dalla scuola. (in crisi totale... )

Cmq... speriamo bene e chi può si impegni in tal senso presso il proprio provveditorato a far approvare dei protocolli , dei percorsi formativi per insegnanti, degli incontri ... insomma che si smuova qualcosa affinché i nostri figli , una volta a scuola, siano integrati ed accolti nella maniera più giusta.

Ps. per chi non mi sente da tempo, tutto ok, molto impegnativo il tutto ma tutto ok. Sta procedendo tutto bene.

Onorevole Ministro Mariastella Gelmini,

siamo un gruppo di associazioni di volontariato, famiglie, enti autorizzati alle
adozioni internazionali, operatori attivi nel campo dell’adozione, che le chiedono
un incontro sul tema urgente del benessere scolastico delle bambine e dei bambini
adottati.
Come ben sa, continua ad aumentare il numero dei bambini adottati presenti nelle
scuole italiane e sembra ormai stabilizzato intorno ai 3.000 all’anno il numero di
ingressi in Italia di bambini adottati internazionalmente.

In questi anni sia la Commissione per le Adozioni internazionali che l’Istituto
degli Innocenti, sollecitati anche dai vari operatori del mondo dell’adozione
(associazioni di famiglie, enti autorizzati, operatori dei servizi pubblici) hanno
dedicato al tema dell’inserimento scolastico dei bambini adottati molte riflessioni
importanti.
Ci sembra ormai improrogabile avviare un confronto a livello istituzionale tra
Ministero e chi opera ed è coinvolto nel mondo dell’adozione.
Le chiediamo quindi urgentemente un incontro per avviare un confronto e un dialogo
fattivi sul tema del benessere scolastico dei bambini adottati
In particolare desideriamo sollecitare un confronto sul tema dell’inserimento dei
bambini e delle bambine adottati a scuola con particolare riferimento al passaggio
dalla scuola dell’infanzia alla scuola primaria e al primo inserimento scolastico
dei bambini.

Alleghiamo su tale tema un Dossier che potrebbe essere uno spunto per cominciare il
lavoro.

Certi di un suo sollecito riscontro, le porgiamo i nostri più cordiali saluti.


--------------------------------------------------------------------------------



Si tratta del punto di arrivo di un percorso iniziato con le lettere inviate all'USP Milano nel febbraio scorso.

Potete leggerle ai seguenti links: >> link 1 e >> link 2



Tante sono state le adesioni a seguito delle lettere di cui sopra, da tutto il mondo delle adozioni

(genitori, servizi, associazioni famigliari, enti autorizzati, insegnanti, psicologi e pedagogisti).

E’ nato così un sistema di sinergie in cui sono confluiti tanti soggetti tutti interessati al benessere dei

bambini e delle bambine adottati.

Tale convergenza di propositi, rara in ogni campo, è segnale del valore e dell’urgenza del tema trattato.

Consapevoli che solo dal lavoro di rete e di equipe possono nascere risposte concrete e percorribili in risposta

ai bisogni che emergono dalle famiglie, siamo pronti a mettere a disposizione le nostre esperienze, professionalità, analisi e riflessioni al fine di avviare un lavoro operativo e di qualità sul tema dell’inserimento scolastico dei bambini e delle bambine adottati.



Potete prendere visione delle adesioni e di quanto inviato al Ministro leggendo il seguente Dossier >>



Auspichiamo che questo sia solo un inizio per un fruttuoso lavoro di rete per il benessere dei bambini e delle bambine adottati.



Comunicato stampa diffuso >>





No Snowflake ever falls in the wrong place (nessun fiocco di neve, cade mai, nel posto sbagliato)
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Inti
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Quota Inti Rispondibullet Postato: 11 Ottobre 2010 alle 19:31

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Modificato da Inti - 09 Giugno 2011 alle 09:34
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topolina99
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Quota topolina99 Rispondibullet Postato: 17 Ottobre 2010 alle 23:23
Ciao Irene&Angelo.
Mia figlia è in Italia dal 25 settembre ed il 30 ha cominciato ad andare a scuola.
Ha fatto due giorni a "mezzo servizio" e poi ha cominciato il tempo pieno, come tutti i suoi compagni.
Ha 11 anni e frequenta la quarta elementare.
In russia frequentava la quarta. Tieni presente che i bimbi russi non cominciano la scuola fino a che non hanno compiuto 7 anni, ma poi hanno programmi molto intensi.
Ma nel nostro caso, oltre al problema della lingua, sapevamo che la scuola dell'istituto dava una preparazione pessima e per questo, d'accordo con le maestre, abbiamo deciso di iscriverla alla quarta elementare.
So che è presto per fare un bilancio però devo dire che, a parte le paure dei primi due giorni, va a scuola molto volentieri ed ha una gran voglia di imparare.
Per ora mi reputo fortunata, perchè ha trovato buone maestre e compagni di classe davvero molto comprensivi e carini.
Abbiamo messo in conto che arriveranno momenti di calo dell'entusiasmo, ma li affronteremo quando si presenteranno. Per ora la aiuto io con i compiti, perchè sono a casa in maternità e perchè ora lei è a livello di "pensierini" e la sto allenando con le tabelline, quindi mi arrangio da sola, po vedremo.
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Irene&Angelo
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Quota Irene&Angelo Rispondibullet Postato: 18 Ottobre 2010 alle 10:57

Un salutone a tutti voi!

Forza Topolina99, tieni duro! Il nostro bimbo, quando arriverà, dovrebbe andare in seconda elementare, andremo a parlare al più presto con il direttore didattico.
Un abbraccio!!!
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gabri
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Quota gabri Rispondibullet Postato: 18 Ottobre 2010 alle 11:13
Anche la mia ragazza ha 11 anni, aveva in Brasile iniziato a frequentare la 5°, (anche lì si fa a scuola a 7 anni compiuti) l'iscrizione ci è stata permessa, a norma di legge, potendo tornare indietro di un solo anno, quindi rifrequenta la 5°.
Il livello della scuola pubblica brasiliana è pessimo, normalmente i bimbi frequentano scuole private nelle quali si trova tutta la varietà possibili a seconda del costo, e nn ultimo comunque i bimbi di istituto sono "gli ultimi degli ultimi".
Direi che l'impatto è stato buono, molto meglio di quanto nn mi augurassi. Certo è che dobbiamo, e sappiamo per esperienza precedente, tener basse le aspettative e le richieste in modo da nn creare delle ansie che poi sono difficilissime da gestire.
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Inti
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Quota Inti Rispondibullet Postato: 20 Ottobre 2010 alle 09:49

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Citeya
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Quota Citeya Rispondibullet Postato: 21 Ottobre 2010 alle 20:09
Ciao a tutti, per sissy,volevo dirle che ha la casella di posta piena, non posso risponderle.
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sissyfamily
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Quota sissyfamily Rispondibullet Postato: 22 Ottobre 2010 alle 11:09
ok, la svuoto . grazie mille e baci,sissyWink
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gabri
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Quota gabri Rispondibullet Postato: 03 Novembre 2010 alle 17:41
posso tornare?!?!? nn abbiamo nessuna new entry con la voglia di un bimbo grandicello?!?!? certo a volte quello che si scrive nn è sempre incoraggiante, ma spesso i nostri figli sono arrivati molto prossimi all'adolescenza e....
Chi passa di qui e ha conosciuto suo figlio/a con più di 10 anni?!?!?
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Quota Inti Rispondibullet Postato: 03 Novembre 2010 alle 19:40

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gabri
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Quota gabri Rispondibullet Postato: 03 Novembre 2010 alle 21:05
Big%20smile LOL inti finisce che parliamo io e te!!! saluti e appena riusciamo ci rifacciamo 2 chiacchere vuoi????
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topolina99
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Quota topolina99 Rispondibullet Postato: 04 Novembre 2010 alle 23:00
Gabri, sono mamma da 40 giorni di una bimba di 11 anni.
Se vuoi farmi qualche domanda specifica, sarò lieta di risponderti
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carlaeluca
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Quota carlaeluca Rispondibullet Postato: 05 Novembre 2010 alle 13:09
presente all'appello di Gabri
 
tre figli al momento dell'adozione:
7 - 9 e 11 anni
 
sono passati 9 mesi ora siamo a :
 
8 - 10 e 12 anni
 
la preadolescenza per il momento è tutta raggruppata nella bimba di 10 anni  - provenienza Ucraina - quindi bella sgamata!!!
 
ciao
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OXI97
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Quota OXI97 Rispondibullet Postato: 05 Novembre 2010 alle 13:18
  
 
  ci sono anch'io Gabry  due anni fa' a quest'ora uscivamo del Dap con il ns abbinamento  una ragazzina di 11 anni già compiuti, felicissimi tutto va bene, ma la scuola ................................. bo' a presto
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Quota Inti Rispondibullet Postato: 05 Novembre 2010 alle 14:52

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Modificato da Inti - 09 Giugno 2011 alle 09:35
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Quota gabri Rispondibullet Postato: 05 Novembre 2010 alle 17:31
nn so parlo con voi perchè di fondo è difficile trovare qualcuno che abbia incontrato i figli grandi, ma leggendovi mi rendo anche conto che probabilmente la mia realtà è diversa da tutte quelle elencate qui!
Il guerriero era già lui uno "speciale" ma la principessa è decisamente diversa. volendo anche più semplice da alcuni punti di vista ma... sarà la mia incapacità a comunicare con le donne, sono cresciuta in mezzo a una serie di fratelli maschi, cugini quasi tutti maschi,  e ragazzi del cortile tutti maschi!
Sarà che ognuno di loro due ha alle spalle il fatto di essere stati scelti per essere abbandonati tra i loro fratelli!
Che sono diventati fratelli dopo!!! bah pensieri sparsi ma ora devo andare a fare i compiti (e magari preparare la cena!!)



Modificato da gabri - 05 Novembre 2010 alle 18:10
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vistag
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Quota vistag Rispondibullet Postato: 06 Novembre 2010 alle 09:53
Cara Gabri, come dici ogni persona è diversa, e lo sono anche i nostri figli.
 Io ho incontrato l'ultimo che aveva 9 anni e mezzo, è vero è solo poco più di un anno che è con noi, ma se penso al primo anno con i primi due, che avevano 4 è 5 anni, beh.. molto più impegnativo con i primi che erano piccoli, con i quali non ho dovuto affrontare subito il tema della scuola, ma ai quali mancava la consapevolezza di quel che stava accadendo, e ancora adesso, anzi proprio adesso che sono adolescenti, torna fuori tutta la difficoltà di quei momenti in cui non riuscivano a comprendere ciò che succedeva.
Buona giornata
Vilma
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Quota Inti Rispondibullet Postato: 06 Novembre 2010 alle 13:38

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Modificato da Inti - 09 Giugno 2011 alle 09:35
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topolina99
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Quota topolina99 Rispondibullet Postato: 06 Novembre 2010 alle 23:27
Vistaq, condivido in pieno il tuo pensiero sulla "consapevolezza" ed aggiungo che questo dà ancora piu' soddisfazione!
Forse per un bimbo piccolo è normale creare un legame immediato, così come rivolgersi a due sconosciuti chiamandoli mamma e papà. Un bimbo grandicello lo fa solo perchè ne è davvero convinto.
Mi piacerebbe conoscere l'opinione di Gabry
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gabri
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Quota gabri Rispondibullet Postato: 07 Novembre 2010 alle 11:31
Sono in un periodo un po' confuso in realtà! ma decisamente più per colpa mia come ho già detto.
Topolina nn posso che confermare quanto detto da Vilma, ma solo per osservazione di altre situazioni e in realtà solo parzialmente perché conoscono e frequento abbastanza pochi bimbi adottati piccoli o piccolissimi che siano già in adolescenza.
Credo che la consapevolezza dell'accaduto aiuti molto, anche se a volte diventa un arma a doppio taglio.
Molto spesso con la principessa ricordiamo che questa adozione è stata accettata da lei (consapevolmente??? nn credo) in quanto il giudice ad oltre 60 giorni di convivenza ha più volte chiesto a lei se voleva venire con noi o preferiva tornare in educandario!!!
considerando che i miei figli, entrambi li ho incontrati grandicelli esattamente come quelli di Inti, ma in due periodi diversi, mi ritrovo emozionalmente in due situazioni assolutamente diverse.
Non so come spiegarmi senza essere fraintesa!
Ovvero la nuova adozione è andata, da un certo punto di vista, a consolidare il rapporto che ho con il mio primogenito. Ma questo mi porta a pormi delle domande, in realtà me le pone costantemente anche il maritino.
Infatti è come se in questa seconda avventura io facessi molta più fatica a lasciarmi coinvolgere.
Certo mi ripeto che la costruzione di un nuovo assetto di famiglia richiede del tempo anche da parte nostra (mia soprattutto) ma....
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frawa
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Quota frawa Rispondibullet Postato: 07 Novembre 2010 alle 11:52
.... Gabri, in questa avventura, che per noi come sai è la prima ed è fresca fresca, anche io faccio molta più fatica a lasciarmi coinvolgere di mio marito... e questo fatto mi sorprende parecchio... sarà autodifesa?  ...ma il bimbo 'grandicello' (7 anni) è proprio l'età che abbiamo spesso manifestato di voler accogliere,  a volte è faticoso, ci spiazzano le sue domande e le sue crisi, ma allo stesso tempo ci permette di parlare profondamente con lui, e il suo forte desiderio di una mamma e di un papà contribuisce non poco al consolidarsi del nostro rapporto.

Un abbraccio e buona domenica a tutti,
Fra


Non esistono grandi scoperte nè reale progresso finché sulla terra esiste un bambino infelice.
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Inti
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Quota Inti Rispondibullet Postato: 08 Novembre 2010 alle 10:58

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Modificato da Inti - 09 Giugno 2011 alle 09:36
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topolina99
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Quota topolina99 Rispondibullet Postato: 08 Novembre 2010 alle 23:06
Sono mamma da soli 45 giorni, fino ad ora non ho affrontato grandi crisi, ma non dubito che arriveranno...
Condivido comunque l'intervento di Inti e credo anch'io che ci voglia una grande forza mentale, le tue titubanze su una eventuale nuova adozione sono piu' che comprensibili
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waiting
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Quota waiting Rispondibullet Postato: 10 Novembre 2010 alle 10:08

Questi bambini grandicelli sono spiazzanti come non si immagina, in positivo e in negativo. Il mio, 9 anni e mezzo all'arrivo, ha manifestato le sue crisi dopo un mese e mezzo. Era quasi miele, tutto "mum and dad". E che crisi !

E' stata una doccia fredda, gelida. Non capivo, mi sentivo spaventata, mi sentivo allontanare, respiravo quando mia sorella se lo prendeva per un pò o quando stava poi a scuola.

Passano 10 mesi di vita insieme, di cose, di gesti, di parole. Spiazzatura contraria. Le crisi violente sembrano essere un ricordo, è tutto paroline, bacetti, coccole, tenerezze e racconti. Come se quel guscio rabbioso si fosse rotto e ne fosse uscito un pulcino ad una nuova vita.

Tendo a pensare che la verità stia nel mezzo. Il piccolo non è un tipo rabbioso ma nenache un agnellino. Ma è felice. E lo dice, lo racconta, lo scrive.
 
Racconta e capisco. Mi racconta delle preghiere per avere una famiglia, di quanto ha aspettato, di come ha pensato che non sarebbe mai arrivata perchè erano i piccoli a trovare la famiglia. Mi dice i particolari di ogni foto che gli ho mandato, l'orgoglio di avercela fatta verso i suoi piu sfortunati compagni, l'illusione di andare in america (dato che gli avevamo scritto in inglese...), o almeno in un paese molto vicono all'america tanto sognata da questi bambini (i genitori americani arrivano con carovanate di giocattoli). La sua personale conquista della felicità. Proprio come noi, non trovate? I bambini grandi idealizzano la famiglia come noi idealizziamo i figli che arriveranno.
 
Ma la delusione era inevitabilmente dietro l'uscio. La famiglia non è il luna-park tanto agognato. Non è basta con le regole, non è spese pazze, non è neanche perfezione. Non c'è perfezione. Non si capisce niente nella lingua, è freddo, è pieno di sconosciuti. E' rabbia.
 
Ma la scoperta vera è diventata la certezza affettiva. Giorno dopo giorno è stata la sicurezza, la sua conquista, la vita famigliare con i suoi alti e bassi, la normalità, la forza che deriva da essere figlio. E la delusione si è sciolta, la fiducia ha preso il sopravvento. Sa che non tornerà mai indietro e me lo chede, mi chiede se gli vorrò bene quando sarà sposato o quando avrà 12 anni (?).
 
Concordo, Sanno cosa succede, lo sanno a grandi linee ma lo capiscono. Fin dal primo giorno abbiamo vissuto il suo prima e il dopo e credo che sia un vantaggio. Sentirlo raccontare di lui, farci portare a spasso nella sua breve ma intensa vita è poi un'esperienza da brivido, che ti completa, che ti incolla a lui tutto, alla sua provenienza, a lui non solo quello che è ma completamente quello che era. Il suo mondo è davvero il tuo mondo in una fusione che secondo me è un privilegio dei genitori di figli grandicelli. Anche se il passato è duro, difficile da dire e a volte da raccontare.
 
Io credo che ci sia una carta "vincente" anche se a lungo termine nell'adozione di un bambino grande, cioè la sua adesione al progetto adottivo. Cioè immaginarsi figlio adottivo pur nei limiti dell'immaginabile e desiderare una famiglia o l'idea di una famiglia.
 
Poi un giorno (vicino) dovrà costruirsi una salda identità di figlio e lì è la sfida più pesante dove noi secondo me non possiamo più fare moltissimo ma contare solo su quello che abbiamo fatto prima. La tanto temuta ma in fondo splendida adolescenza, quando ci prepariamo a dare al "mondo" un piccolo adulto responsabile della sua futura felicità e di quella di coloro che lo circonderanno. E che dio ce la mandi buona...
 
wait


Modificato da waiting - 10 Novembre 2010 alle 10:16
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gabri
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Quota gabri Rispondibullet Postato: 10 Novembre 2010 alle 11:03
Credo di essere una delle più vecchie con un bimbo grandicello e grande ora! Credo che possiamo fare un sacco di discorsi ma....
Il Grande ha avuto grandi crisi di rabbia, violente e no, grande dicotomia, grandi esternazioni carine e no. Ora pare aver raggiunto una certa sicurezza, dei punti fermi, che si è guadagnato veramente a lacrime di sangue!
La piccola (che piccola nn è e che era più grande di età del fratello ma che è da meno con noi) l'altra sera mi diceva anche io voglio adottare se nn riuscirò ad avere un figlio vero!!! Shocked provocazione? certo! o forse no? forse nn si sente ancora figlia? allora sono io che sto sbagliando qualcosa! Ieri sera mi chiedeva "ma babbo mi vuole davvero bene???" beh grande è ma la regressione ci sta? certo che, servono strumenti più forti per convincere ad un bimbo grandicello che abbiamo desiderato proprio lui che è senza infanzia, che ormaii è un'adolescente o appena alle soglie dell'adolescenza! E quali strumenti ho in mano per aiutare questi figli che hanno bisogno di essere accolti in modo speciale?
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