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Modificato da horus1 - 29 Settembre 2011 alle 16:45

Io , per motivi che non sto a spiegare, di adozioni fallite ne ho viste parecchie, per cui anche io dico: da piccoli va tutto bene, ma l'adolescenza??? Oggi qualsiasi tipo di droga è talmente a portata di mano che credo sia il rischio più temibile per un adolescente in difficoltà. Scusate la chiarezza

Capitani emi sono d'accordo con te, ma penso che a volte i genitori adottivi si rendono poco conto o sono poco preparati a ciò cche dovranno affrontare in adolescenza!

A volte sorgono problemi insormontabili, a volte invece la famiglia non è in grado di affrontarli. Del resto occorre avere una grossa stabilità ed equilibrio, altrimenti il crollo è sempre dietro l'angolo e fa capolino!

Gabri, grazie di avermi aiutato a vedere anche da un angolazione diversa!!certo la tristezza immensa per un "bambino o ragazzo" che non è riuscito a prendere e ..o dare amore..è tanta!! in questi anni, anche noi abbiamo avuto momenti pesanti, tanto, ma siamo riusciti a   arrivare fino qui, ora in piena adolescenza..che Dio continui ad aiutarci!!!
CITEYA, complimenti, come vi capisco!!!

Un abbraccio a tutti, Gabri quello che a noi ha sempre dato fastidio è proprio ciò di cui tu parli, gli altri.....a partire dalla psyco dell'ente, che hanno sempre visto nostra figlia come "inguaribile" o "indomabile", mi sono sentita domandare spesso dalla psyco se ero in imbarazzo, in mezzo alla gente, quando mia figlia dava di matto, no, non ero in imbarazzo, ero o meglio eravamo, solo molto preoccupati, per lei perchè stava male e lo esternava così, e per la nostra vita comune, che in quei momenti sembrava sconvolta da un ciclone, ma imbarazzo mai, di ciò che poteva pensare il prossimo non me ne fregava niente, e continua a non importarmi. Ora, lo ripeto e spero vada avanti così, la situazione è nettamente migliorata, siamo finalmente una famiglia, ma il "lavoro" non è finito, V. percepisce anche i sibili, legge in viso se hai dei pensieri, non comprende ancora bene la nostra lingua, e a volte, capendo male, dà strane interpretazioni a frasi normalissime. dette tra mio marito e me, e le usa come giustificazione per i suoi sempre più rari stati "depressivi". Nostra figlia vorrebbe una sorella e noi non siamo contrari alla cosa, ma giorni fa l'ass soc ci ha detto che lei non ci darà mai l'idoneità, per due motivi, uno la nostra età (50 io e 58 mio marito), l'altro perchè a suo avviso dobbiamo dedicarci solo a V....premetto che noi non vorremmo un bimbo piccolo, so che esiste la primogenitura, ma saremmo orientati sui 7/8 anni, e sinceramente , mi sembra che il giudizio della Signora sia un pò affrettato, V....è vero ci ha fatto vedere i sorci verdi, ha bisogno di cure, coccole e attenzioni, ma un fratello o sorella le farebbero bene, lei è cresciuta con tanti bimbi, avrebbe compagnia e meno vizi.Anche io mi sento mamma di V....., a volte ho l'impressione di conoscerla da molto più tempo dei soli 16 mesi che è con noi, tra di noi c'è moltissimo dialogo, forse si è calmata perchè l'ho rintronata con le parole, ieri mi ha detto: sai, mi spiace tanto che non mi abbiate adottata quando ero piccola, pensa come sarebbe stato bello, l'ha detto piano piano e non l'ha ripetuto, ma a me è bastato, perchè l'ha detto con il cuore e l'avrebbe desiderato davvero. Io credo che i nostri bimbi difficili ci sorprenderanno con effetti speciali, l'importante è davvero andare sempre avanti e non arrendersi mai, noi abbiamo delle piccole persone da aiutare a crescere, con i loro bagagli, le loro culture diverse, le loro paure, non dei "mostri irrecuperabili" o comunque destinati a un tragico futuro, come tanti umani con il cervello spesso scollegato, prospettano.

Ieri sera mi sono poi accorta di aver scritto una frase che poteva essere fraintesa, per umani scollegati, mi riferivo a certi dottori/psyco che con le loro teorie, spesso derivanti solo da libri letti e non da conoscenza vera dei luoghi e dei modi di vivere di altre culture, si permettono di sentenziare e "emarginare" i nostri ragazzi, e di conseguenza le famiglie, di insegnanti, che a volte, per paura, per ignoranza (intendo non conoscenza), per poca voglia di mettersi in gioco, non ci facilitano la vita, ma posso dire che per contro, esistono anche persone capaci, che si dedicano con passione al loro lavoro, gratuitamente, noi le abbiamo incontrate, sono le persone che ci avevano già seguito per l'idoneità, si sono prese in carico nostra figlia, senza pregiudizi, solo ascoltandola e ascoltandoci, non ci hanno giudicati ma consigliati, continuano a farlo e per noi sono un prezioso riferimento e aiuto. I nostri figli sono dei contenitori, se sono piccoli hanno poche cose all'interno e li dobbiamo "riempire" noi, se, come nel mio caso sono grandi, sono un grosso scatolone, zeppo di ricordi, belli e brutti, di amori e odi, di abbandoni e paure, di paura di voler bene (mia figlia un anno fa mi disse: voler bene è pericoloso, ora non ha più paura di dimostrare il suo affetto), di angosce per la lingua non capita, per la scuola, indietro di 2 anni minimo, per lo sforzo di adattarsi, di allontanarsi dalle proprie radici e di piacerci.....loro temono che noi non siamo mai abbastanza contenti di come sono, sta a noi colmare lo spazio dello scatolone con l'amore, l'autostima, l'incoraggiamento quotidiano, le regole, è un "lavoro" faticosissimo, ma non ci si può fermare, siamo in gioco e giochiamo.Io non me la sento di giudicare le famiglie che non ce la fanno, noi abbiamo spesso toccato il fondo e poi risaliti, le adozioni "difficili", fanno traballare la famiglia, abituati a una vita a due, spesso senza molti problemi, se non si è più che compatti e uniti, non si riescono a portare avanti, almeno non con serenità.Sarei ipocrita se non dicessi che agli inizi, di fronte a V. che mi strappava le collane dal collo, urlando come un animaletto per ore e ore, mi sono chiesta chi me l'aveva fatto fare, cercavo di autoanalizzarmi in tutti i modi, sarà colpa mia, forse il mio desiderio di adozione era solo un "capriccio", forse non sono capace di fare la mamma, abituata a una vita da spirito libero, finchè mio marito, molto più razionale di me, ha cominciato a"scrollarmi", minacciandomi di andarsene se non la piantavo di dire fesserie, abbiamo cominciato a non stressarla quando era in crisi, a lasciarle i suoi spazi, ci siamo ribaltati nella sua situazione, e da lì è cambiato il mondo, io ho smesso di cercare risposte che sono ovvie, V. la volevo e l'ho voluta da subito, e lei voleva una famiglia, ma aveva troppa paura, devo ammettere che aveva ragione il mio consorte (ora quando leggerà tutto ciò, perchè lui mi controlla, crescerà di almeno un metro).Buonanotte a tutti.

Forse si esce un po' "off  topic", ma comunque val la pena di far presente quanti di noi sono stati non sull'orlo, ma proprio dentro crisi di nervi, e non una, ma dozzine, ponendoci spesso la domanda "ma chi me lo ha fatto fare" o sfiorando la convinzione "non sono adatta a fare la mamma"...Ma penso che dobbiamo "ascoltarci" e soprattutto ascoltare i nostri figli, anche quando non sono così diretti come la figlia di Citeya quando dice "ho paura di voler bene", perchè la mia ha detto per mesi "bugiardi", perchè non si fidava e non voleva fidarsi, oppure "meglio se morite, così sono libera di fare quello che voglio", mentre a distanza di tempo aver retto alle sue furie è stato evidentemente per lei un segno che poteva fidarsi, che nonostante le botte, i calci, i morsi che ci siamo presi siamo rimasti con lei, e non solo, poveri matti, le vogliamo anche bene...certamente lei ha inconsapevolmente messo in atto, rivissuto, quello che le è successo in passato, quando le varie zie, sorelle e parenti varie se la scaricavano l'una con l'altra perchè non reggevano alle sue furie perchè non potevano, non volevano, non sapevano...
e così succede a tanti di questi bambini, ed è più che comprensibile che tante coppie non ce la facciano, anche perchè non sempre queste sfide si esauriscono (o almeno si limitano) nell'arco di qualche mese, leggo e sento di bambini che non hanno mai smesso fino all'età adulta, e non credo che la colpa sia sempre del fallimento dei genitori, perchè a volte il carico che si portano questi bambini è davvero troppo grande...Bravi specialisti temo che ce ne siano pochi perchè bisogna che conoscano nello specifico le problematiche del bambino abbandonato che torna ad essere figlio, che è come una rinascita, ma non nel senso poetico o filosofico del termine, perchè la nascita, fisicamente, è un evento traumatico e doloroso...
Oggi per fortuna, anche se quotidianamente ci prendiamo almeno un calcio o uno sganassone "per gioco", ci dice e ci scrive "ti voglio bene", ma soprattutto ogni tanto invece del suo perentorio NO dice anche VA BENE... A volte mi sembra un miracolo, mi chiedo se non me l'hanno scambiata di notte con un'altra bambina, perchè se lei non avesse cambiato atteggiamento so che non avrei retto a lungo, già mi vedevo ad aumentare la casistica dei fallimenti adottivi...Eppure questa bambina è riuscita a cambiare, ci guarda sempre meno con sospetto o con odio e sempre più spesso con fiducia e serenità, ed è veramente una metamorfosi stupefacente!
Comunque, nella mia ansia mi proietto già verso l'adolescenza, dato che mancano solo 2-3 anni: posso solo dire "speriamo che me la cavo", naturalmente tenendo sempre alta la guardia, cercando, come fa Citeya, di vedere le cose dal suo punto di vista, e soprattutto facendo spesso autocritica, e anche autoanalisi, perchè penso che tanti conflitti con i nostri figli partono da quelli che abbiamo avuto da bambini con i nostri genitori, almeno per quanto riguarda me mi sono resa conto che è così.

Certo la cosa migliore per questo topic sarebbe un intervento di una famiglia che non ce l'ha fatta, ma credo che nessuno abbia voglia di raccontare i propri fallimenti, anch'io quando ero in crisi non vedevo nel forum una via di sfogo, perchè i problemi che stavo affrontando mi sembravano enormi per parlarne con chichessia, ma penso che se almeno ne parliamo noi che siamo stati sull'orlo del baratro, possiamo aiutare qualcuno a capire che a volte bisogna stringere i denti e resistere, perchè, ripeto a volte, magari il peggio può passare, anche grazie alle potenzialità di cambiamento che hanno questi nostri stupefacenti figli.

Inti!!! nn sò! personalmente credo che ci siano situazioni al di là del possibile!!! fortunatamente ci sono scale di grigi, come di bianchi, di neri....
personalmente nn credo di essere una che si arrende, ma analizzando situazioni che, nn mie, mi sono molto vicine credo che nn sarebbe bastato aiuto mirato.
Sai, ne abbiamo parlato tanto anche in privato, che questi 7 anni sono stati duri, ma nn impossibili, difficili ma nn irrisolvibili.
Certo è che ora nn ne sono fuori, ma vedo molto più luce che tenebra (per lo meno con il grande con la piccola sono ancora nel periodo di quiescenza) ma.... se le cose fossero andate come alla mia amica??? forse nn avrei trovato altra soluzione. Io sono una di quelle persone che pensa che l'adozione nn sempre e nn per tutti i bimbi (soprattutto se grandi davvero ma davvero davvero nn come i nostri) sia l'unica soluzione possibile. allora entrano in gioco altre cose, altre possibilità! ho troppo poco tempo in questo periodo e forse nn sono neppure, personalmente, nel periodo giusto per parlare di queste cose! grazie per il "pensare insieme"