Vogliamo vedere la gloria del Signore, la sua vicinanza, invocarlo e essere certi del suo aiuto e sentirsi dire dalla santissima trinità: "Eccomi"? Fidiamoci di lui, sperimentiamo i nostri limiti e constatiamo quell'opera di amore che non eravamo capaci di portare a compimento. Dilatiamo il nostro animo e amiamo i bambini abbandonati lasciati al margine della società. Non pensiamo ai problemi economici, alle difficoltà nell'educare bambini che vengono da un vissuto difficile, non sentirsi all'altezza di un compito così gravoso.

Tutti problemi veri e concreti ma affidiamoci alla providenza e alla misericordia di Dio, al suo intervenire laddove noi avevamo perso le speranze e ottenere molto di più rispetto alle nostre iniziali e limitate aspettative.

 

Pratichiamo la giustizia verso i bambini abbandonati per restituire quello che la vita gli ha tolto.

Annunciamo la verità ricordando quale sono le origini dei nostri figli adottivi senza cancellare nulla del loro passato e della loro storia.

Supplichiamo con la nostra preghiera il Padre, affinchè ogni genitore adottivo possa riconoscere in ogno bambino adottivo il suo Figlio Gesù Cristo con la grazia dello Spirito Santo.

 

Digiuniamo dal nostro pensare solo a noi stessi e chiediamo quell'abbondanza dell'amore per passare da coloro che offrono qualche spicciolo in elemosina a coloro che donano tutto se stessi agli altri.

 

Così il tempo di quaresima diventa un tempo di grazia per coloro che stanno scegliendo quanti bambini accogliere e di quale età, per coloro che hanno già manifestato le loro intenzioni, e per coloro infine che sono già genitori adottivi e ogni giorno sono chiamati a vivere con i propri figli con lo stesso entusiamo come se fosse il primo giorno che stanno insieme.