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Adozione di bambini con bisogni particolari (Forum Bloccato Forum Bloccato)
 Forum di Amici dei Bambini : Adozione Internazionale : Adozione di bambini con bisogni particolari
Icona di Messaggio Topic: adozione di una figlia disabile (la nostra storia) Rispondi al Topic Posta un nuovo Topic
Autore Messaggio
e_difficile
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Iscritto dal : 17 Agosto 2011
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Quota e_difficile Rispondibullet Topic: adozione di una figlia disabile (la nostra storia)
    Postato: 17 Agosto 2011 alle 17:43
Scusate per il post lungo, cerchero' di essere conciso, ma non e' facile...
Premessa:
in passato sono stato tentato piu' volte di raccontare la nostra storia in questo topic, ma per stanchezza e vergogna ho sempre preferito lasciar perdere. Ora sono passati alcuni anni, e quindi ho/abbiamo acquisito un po' piu' di instabile-tranquillita'.
Preferisco non fare nomi/luoghi perche' magari verrei riconosciuto, e come potete immaginare non e' mai facile ammettere i propri limiti, errori etc...
Mi scuso se offendero' qualcuno con questo post: non e' mia intenzione farlo e non e' mia intenzione giudicare nessuno.
Vi chiedo soltanto di leggerlo cercando di essere comprensivi: per favore, non vi limitate alla pura analisi "sintattica" (il politically-correct, che va tanto di moda), ma cercate di capire che dietro queste parole ci sono persone vere, con sentimenti veri.
 
La storia:
Sono un padre (adottivo) di una bambina disabile, con ritardo mentale lieve.
Non e' la nostra unica figlia, abbiamo anche un figlio-biologico.
La nostra storia e' "semplice".
Abbiamo atteso 3 anni per l'abbinamento. Quando e' arrivato l'abbinamento eravamo al settimo cielo (come qualunque coppia): ricordo quel momento perfettamente, come la nascita dell'altro figlio, potrei descrivere ogni fotogramma.
Poi siamo partiti per andarla a prendere...
Al primo viaggio, quando siamo arrivati sul posto, ci siamo subito accorti che qualcosa non andava: la scheda diceva tra le varie cose "ritardo dello sviluppo cognitivo". Abbiamo chiesto piu' volte conferme (referente, associazione), ma tutti ci hanno rassicurato che dipendeva dall'abbandono e che tutto si sarebbe risolto velocemente...
Al ritorno a casa abbiamo parlato anche con pediatri,  etc.. E ancora, tutti ci hanno rassicurato sulla "pronta guarigione". Solo una voce fuori del coro, un psicologa amica di famiglia (il nostro grillo parlante) ci ha messo in guardia sui rischi a cui andavamo incontro.
Noi sapevamo (soprattutto mia moglie) che qualcosa "non andava".
Ma non sapevamo cosa fare: da una parte c'era il desiderio di costruire una famiglia, la compassione per una bambina che stava all'inferno, e dell'altro la paura della disabilita', per il futuro che ci aspettava.
 
Abbiamo pianto tanto, maledetto quel posto, maledetto l'adozione ...
Ma alla fine ha vinto la compassione e il desiderio di formare una famiglia, anche contro il destino.
 
Forse siamo stati codardi (nel non sapere dire di no) o forse siamo stati coraggiosi (nell'accettare una situazione difficile), ancora oggi non lo so dire. Credo che siano vere entrambe.
 
Adesso sono passati 4 anni: nostra figlia e' migliorata tanto, tantissimo, ma e' una bambina...disabile. Il grillo parlante (la psicologa) e' sempre con noi, anzi come per Pinocchio e' una delle poche che ci e' rimasta sempre accanto, anche nei momenti peggiori. Insieme a lei, il mio pediatra (ossia il pediatra che ha curato me che sono adulto, quindi molto anziano e molto saggio, che ne ha viste tante, troppe), che ascolta i racconti delle nostre sconfitte quotidiane e poi ci dice "ragazzi miei, questa e' la vita, che cosa vi aspettavate?"...banale, ma vero...e con questo ci chiude la bocca, regolarmente.
 
Sono stati anni faticosi: tanto lavoro, tanta pazienza, tanti impegni (logopedista, maestra sostegno) etc... e le cose non sono risolte, anzi probabilmente il peggio deve ancora arrivare. Mia figlia rimane disabile e lo sara' per sempre.
In questi anni, spesso abbiamo pensato di rinunciare, di tornare indietro.
Ci ha fermato soprattutto la compassione: che colpa ha nostra figlia di questo destino ? E' nata da una madre disperata, che l'ha prima rovinata (chissa' in quale modo) e poi abbandonata, di chi e' la colpa ?
Ma ha senso costruire un legame genitori-figlia anche (o solo?) sulla compassione ? Credo di no, non lo so, pero'...cosa possiamo fare ? Abbiamo scelte ? Secondo noi, NO, non ne abbiamo: per noi rimandare nostra figlia in istituto non e' tra le scelte possibili. E non lo diciamo con l'orgoglio eroico dei santi in terra, ma con la sofferenza nel cuore e con il nodo alla gola.
 
Quindi la nostra serenita' e' sempre instabile: passiamo dalla tristezza profonda all'euforia. Diventiamo matti e non dormiamo per le difficolta' che ha, per le cose che non riesce a fare e imparare, malgrado il tempo enorme che ci investiamo. E facciamo festa per i piccoli successi (che per quasi tutti i bambini sono la normalita'): abbiamo fatto i salti di gioia quando nostra figlia ha imparato ad andare in bici da sola, senza ruote...ai giardinetti ci guardavano come marziani.
Lei e' diversa (perche' un disabile purtroppo e' diverso) e anche noi ci sentiamo "diversi", ma come tutti gli essere umani, lei e noi vorremmo essere "uguali".
 
Potrei andare avanti ancora a scrivere, per ore ed ore. Ma penso sia sufficiente...Quindi cerco di chiudere la nostra storia, con le domande che ci facciamo quasi tutti i giorni.
Mi domando e mi rispondo:
 
- Abbiamo fatto bene ad adottarla ?
SI, assolutamente, nonostante le difficolta', LEI E' FELICE.
 
- Lei e' nostra figlia ?
SI, "purtroppo" si, nonostante talvolta noi cerchiamo di convincerci del contrario (non l'abbiamo fatta noi, non e' "colpa" nostra etc...) per sentire meno il peso delle difficolta', lei rimane nostra figlia. E so che faremo qualunque cosa perche' possa avere la vita migliore possibile.
 
- Se potessimo tornare indietro (sapendo quello che ci aspetta), lo rifaremo ?
NO, non lo rifaremo per tutto l'oro del mondo.
 
- Se potessimo tornare indietro (NON sapendo quello che ci aspetta), lo rifaremo ?
SI. Nella stessa situazione, rifaremo le stesse scelte.
 
Chiudo riadattando una frase letta di recente:
la propria storia e la propria famiglia non si fa con i "se", ma con i "nonostante"...
 
Un abbraccio a tutte le "famiglie-nonostante".
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gabri
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Quota gabri Rispondibullet Postato: 17 Agosto 2011 alle 22:49
Grazie!
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marmar
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Quota marmar Rispondibullet Postato: 17 Agosto 2011 alle 22:54
siete stati e sieti semplicemente splendidi.....Heart
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criepao
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Quota criepao Rispondibullet Postato: 17 Agosto 2011 alle 22:56
che dire...hai scritto nero su bianco la paura che abbiamo tutti, i timori delle incognite dell'adozione, il pensiero di dire che "ce la siamo pure cercata"...bisogna essere sinceri, soprattutto con se stessi e nonostante tutto a volte non basta. è difficile capire quello che vi è capitato, è difficile immaginarsi al vostro posto, ma è facile ammettere che siete delle gran belle persone...un abbraccio.
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nina64
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Iscritto dal : 06 Gennaio 2008
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Quota nina64 Rispondibullet Postato: 18 Agosto 2011 alle 00:48
Grazie davvero per la tua sincerità.
Grazie e tanti auguri per tutto.
Gian
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scriccy2
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Iscritto dal : 22 Dicembre 2010
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Quota scriccy2 Rispondibullet Postato: 18 Agosto 2011 alle 12:44
Grazie per la tua condivisione onesta, semplice e pura...proprio come siete voi, onesti semplici e puri, una "famiglia-nonostante" ma comunque una FAMIGLIA...
 
Nel leggerti ho visto la storia di una "gravidanza/parto difficile" o di un "parto prematuro" dove i genitori si affidano al loro cuore, dove sanno che quella è la loro bambina e che non possono abbandonarla, è nata così, e che lottano e sperano e pregano che si salvi, che stia bene, che possano vederla giocare, sorridere, parlare, arrabbiarsi, emozionarsi, riempirla di baci e di abbracci...sanno che non sarà per niente facile, tutt'altro, ma sanno anche che lei è tutta la loro vita...
 
Io penso sempre che disabili possiamo diventarlo tutti da un momento all'altro...una malattia, un incidente... Magari vedi crescere tuo figlio, bello forte e sano, ma poi un incidente, una caduta, un esaurimento e....puff!!! tutto svanisce e ti ritrovi con un'altra persona, con altre aspettative, con altre speranze...
 
Permettimi di dirti che non è vero che l'avete voluta, ve la siete presa, ed ora arrangiatevi, NO io non ho questa idea dell'adozione, io la vivo come una vera gravidanza, dove non hai scelta, dove alla fine non sai realmente che persona sarà tuo figlio... sì è vero noi all'inizio del percorso possiamo dire se accettare o meno handicap lievi o gravi...quelli visibili, quelli che si sanno, quelli accertati, è vero è un privilegio che abbiamo, ma è altrettanto vero che alla fine l'incognita di come sarà nostro figlio è enorme, di quali eredità genetiche si porta dietro, ci sono malattie o disalibità che si manifestano più avanti negli anni (un esempio è l'autismo che difficilmente prima dei due anni è visibile, quindi se si ha un bimbo piccolo non lo si può escludere; come pure alcuni ritardi mentali, purtroppo i nostri figli hanno tutti un ritardo psico-cognitivo dovuto all'abbandono/maltrattamenti/incurie ma non possiamo sapere quanto sia davvero recuperabile, c'è chi com nel tuo caso non recupera, ma come facevi a saperlo?)
 
I dubbi costellano il nostro percorso, nessuno può dirci come andrà a finire, e come ben dici tu, con i se non si arriva da nessuna parte, e ci si ritrova nonostante tutto a vivere una vita diversa, unica, irripetibile, speciale, ma pur sempre vita, e piena d'amore, di piccole conquiste e grandi e piccole gioie nel quotidiano.
 
Vi abbraccio con affetto
 
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ciccia
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Iscritto dal : 06 Dicembre 2007
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Quota ciccia Rispondibullet Postato: 18 Agosto 2011 alle 15:11
ho letto la tua storia......
di solito leggo di tanto in tanto ma non partecipo, anche per il poco tempo.
cosa dire? non so. Quanto hai scritto mi ha fatto vivere emozioni contrastanti......
sono anche io mamma ado e mamma di un bimbo con disabilità (nel caso di mio figlio fisica).... So benissimo che alle volte è difficile, che ci sono momenti di sconforto.......so cosa vuole dire gioire per cose che per altri bimbi sono "normali" tipo l'andare in bicicletta....
Se posso permettermi e senza che questo sia un giudizio solo due cose:
- la vostra bimba come il mio bimbo sono diversi ma in realtà tutti siamo diversi.........abbiamo imparato a vedere la diversità come un qualcosa di positivo ed è cosi.......e la prima cosa che è stata utile per nostro figlio è che noi non lo abbiamo mai visto come "diverso" in senso negativo nè noi ci sentiamo "diversi" e non cerchiamo quella " normalità" (che poi cosa è normale?)........so bene cosa vuol dire sentirsi parlare dietro, vedere tuo figlio preso in giro, vederlo far fatica a fare alcune cose...........ma so anche la gioia immensa che mi da il suo sorriso, i suoi piccoli grandi successi e questa gioia è un privilegio provarla
- dici che avete fatto bene adf adottarla perchè LEI E' FELICE........io penso che abbiate fatto bene perchè VOI SIETE FELICI.........perchè le difficoltà ci sono e ci saranno sempre ma un genitore che gioisce dei piccoli/grandi successi del figlio non può che essere felice.
 
Spero di non essere stata inopportuna. Sul fatto si sia trattato di compassione o meno non lo so, lo sapete solo voi. Per il nostrro primo figlio sapevamo a cosa andavamo in contro e abbiamo scelto di si e lo rifaremmo all'infinito...........anche nei momenti più difficili non abbiamo mai pensato diversamente. Per il nostro secondo figlio (anche lui ado) abbiamo ridato disponibilità ad handicap lievi........ci hanno detto una situazione, sul posto sono venute fuori cose che nessuno sapeva........diversi problemini di salute, sicuramente meno gravi di quelli del nostro primo bimbo (che comunque è superattivo e cuor contento).......questo sicuramente ci ha un po' spiazzati perchè non ci eravamo preparati e perchè dovevamo naturalmente vedere il tutto anche in base alle esigenze del primo......ma era lui nostro figlio........ora ci si barcamena tra visite varie, terapie, logopedie, fisioterapie, momenti di sconforto e momenti di gioia pura....però mai abbiamo pensato di farlo per compassione......
Una cosa mi sento di dire: non è semplice a volte essere mamme e papà di bambini con handicap, anche se questo handicap magari non è grave......chi decide di intraprendere questa strada deve però essere più che convinto di quello che fa.
Altra cosa: una incognita c'è sempre, così come c'è nella gravidanza naturale...........ma si tratta in entrambi i casi di nostro figlio
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e_difficile
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Iscritto dal : 17 Agosto 2011
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Quota e_difficile Rispondibullet Postato: 19 Agosto 2011 alle 12:52
Ringrazio tutti per le parole di sostegno e affetto. Davvero grazie.
Rispondo ad un paio di post piu' lunghi:
>scriccy2:  "...io la vivo come una vera gravidanza, dove non hai scelta, dove alla fine .."
 
Concordo: in effetti, e' un pensiero che abbiamo anche noi e che ci ripetiamo spesso. Cosi' come portiamo con noi, tanti altri "valorie o pensieri", scritti da te e ciccia. Pero' poi di fronte alle difficolta', tutto diventa confuso, ci "perdiamo": come una barca che alla partenza ha chiara la sua destinazione, e poi dutante il viaggio si perde nella tempesta. E quindi c'e' da ritrovare la rotta, se non addirittura cambiare la destinazione. Questo e' quello che e' successo a noi.
Pero' ognuno ha il suo viaggio.
 
> ciccia: "...Quanto hai scritto mi ha fatto vivere emozioni contrastanti..."
 
Dalle cose che scrivi dopo e visto che hai un figlio disabile, credo di averti un po' disturbato o in qualche modo offeso, ma, come ho scritto nella premessa, mi scuso, non era mia intenzione.
 
Sappi che avrei potuto scrivere una storia molto diversa, di una famiglia forte, unica, coesa, tollerante... e di tutti i complimenti che ci fanno gli amici (questo forum e' pieno di post del genere, e a volte penso che noi siamo gli unici sfigati). Pero', grazie all'anonimato, ho preferito mostrare il lato oscuro, scrivendo quello che ho dentro.
So di aver detto parole forti, non condivisibili. Secondo me, la disabilita' e' una "brutta bestia": e' difficile anche parlarne, perche' qualunque cosa dici rischi di offendere qualcuno, devi sempre usare giri di parole, virgolette. E quindi in giro c'e' tanto buonismo, tanti sorrisi pietosi, e soprattutto tanto disinteresse. Alla fine sei da solo ad affrontarla e, almeno per noi, non e' facile farlo: serve forza (e di quella ne abbiamo ancora) e, secondo me, bisogna imparare a vivere la vita con leggerezza (e quella invece spesso ci manca).
 
Ultima precisazione ho scritto volontariamente COMPASSIONE (e non pieta'), perche' credo nel significato profondo di questa parola.
 
Comunque, bando ai discorsi: grazie ancora, un abbraccio a tutti e ...barra dritta :-)
 
 
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ciccia
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Iscritto dal : 06 Dicembre 2007
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Quota ciccia Rispondibullet Postato: 19 Agosto 2011 alle 18:41
No ascolta non mi hai assolutamente offeso n'è disturbato. I sentimenti contrastanti nascono dal fatto che mi sento molto partecipe, per ovvi motivi. Anche per noi molte volte non e' facile affrontare certe cose, abbiamo avuto tanti bassi . Hai ragione nel dire che troppo spesso ( per non dire quasi sempre) si e' lasciati soli. Ed e' davvero difficile a volte. Solo che questi anni assieme a nostro figlio mi hanno insegnato che quando mi sembra arriviamo a toccare il fondo, il primo che ci permette di risalire e' proprio lui, con un suo sorriso, con un gesto semplice ma ricco di significati, con un semplice mamma e Papa' vi voglio bene.
Ti ringrazio per aver portato sul forum emozioni e situazioni tanto personali. Ognuno affronta ogni cosa in base al suo carattere, alle sue esperienze di vita e non ci sono modi giusti o sbagliati. La mia vita non e' certo tutta rosa e fiori e di momenti di crisi ,in relazione all'handicap di nostro figlio, ne abbiamo avuti e ne avremo ancora sicuramente ...
Per quanto riguarda il termine compassione ( anche nella differenziazione da pieta') io non volevo assolutamente esprimere un giudizio e se questa e' stata l'impressione me ne scuso. Era solo una testimonianza personale. Non e' un sentimento che fa parte della nostra storia. E lungi da me ogni forma di buonismo. Non sono proprio il tipo. Non per niente alla fine del mio post precedente ho scritto che davvero ci si deve pensare bene quando si da disponibilità all'handicap perché puo' essere molto difficile , a volte di più di quanto ci si immaginava. Un abbraccio a te e tutta la tua famiglia e grazie per la tua testimonianza che permette di parlare di un argomento che troppo spesso e' un tabù o di cui molti preferiscono non parlare
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soleterra
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Iscritto dal : 18 Agosto 2011
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Posts: 1
Quota soleterra Rispondibullet Postato: 23 Agosto 2011 alle 14:54
Salve,
io credo a ciò che sto per scrivere: in una gravidanza,dai per scontato che qualcosa può andar storto e la vivi seguendo questa idea e valutando cosa fare nel caso ci fossero problemi di salute del bambino. In un'adozione invece, si parte con l'idea di poter decidere che tipo di figlio avere e quindi per coloro che non hanno dato come opzione possibile,adottare un figlio disabile,(qualunque sia il motivo della scelta) e ritrovarsi in realtà un figlio che lo è,credo che la cosa cambi parecchio,perchè  quella coppia a cui non è  mai sfiorata l'idea di poter avere un figlio disabile,si trova delusa,impreparata,confusa e spesso per queste coppie è molto difficile superare l'idea dell'handicap. Se non hanno optato per questa ipotesi al momento di decidere,probabilmente avranno avuto validi motivi e essere "forzati" ad avere un figlio disabile,perchè così voluto dalla sorte,non so quanto può essere positivo per quella famiglia.
Poi è chiaro che succede come molti genitori a cui nasce un figlio disabile ed imparano ad amarlo,ma è vero che i sentimenti sono contrastanti.
Cmq sia è giusto parlarne,come è giusto avere paura, come è giusto dire "non ce la faccio"..ed allora che si fa in questi casi? Si cerca aiuto, si cerca di dare il meglio che si può ed amare quei bambini che non hanno avuto colpa nell'essere abbandonati,nell'essere disabili. Forse sarebbe preferibili se le adozioni fossero "senza scelta",proprio come una gravidanza,ed al 3 no,togliere l'idoneità. Ci sarebbero certamente più bambini "sfortunati" adottati,meno tempi di attes, ecc...
E' diritto di ognuno avere un figlio,ma è diritto di ogni bambino avere una famiglia e se tutti scelgono quelli piccoli,sani e belli,alla fine nelle comunità restano solo quelli grandi,disabili e brutti.
So che le mie affermazioni sono forti e che molti si risentiranno,ma non possiamo chiudere gli occhi e far finta che tutto vada bene.
 
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Gabrisa1
Giovane
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Iscritto dal : 20 Luglio 2011
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Quota Gabrisa1 Rispondibullet Postato: 23 Agosto 2011 alle 17:39
Ciao a tutti, mi permetto d'inserirmi in questo discorso talmente delicato, sono una mamma ado in attesa del ricongiungimento con nostro figlio (in parole povere in attesa di partire), il lato oscuro della nostra storia e che non si hanno notizie di lui aggiornate, siamo in attesa di riceverle dal paese d'origine, le ultime risalgono a tre anni fa! Vivo per lavoro fuori dall'Italia esattamente nel Canada, una nazione dove la parola handicap, disabilita' e' considerata alla stregua della parola normalita', vedo quotidianamente persone disabili con serie difficolta' di movimento, camminano sulla loro sedia a motore per andare a fare la spesa, dove ci sara' qualcuno dall'altra parte che non lo guardera' con "uno sguardo" diverso, anzi sara' a sua disposizione,ad esempio facendo la spesa alla cassa non avendo facilita' di movimento ci sara' qualcuno che prendera' la sua spesa per sistemarla,etc etc.
Sono cosciente del fatto che vedere e' diverso dal vivere quella vita, pero' mi fa' riflettere il fatto che tanti problemi che ci facciamo e ci sono in Italia, qui sarebbero superflui perche' il problema non si ferma nelle mura di casa esce fuori ne parla ha assistenza, un assistenza vera, in Italia spesso fanno cadere le braccia che siano figli ado o bio, ti guardano con gli occhi della pieta' perche' da sempre siamo stati abituati ormai all'idea famiglia Mulino Bianco, invece ci sono famiglie come te o anche in situazione ancora piu' difficili, la cui disabilita' e' anche la malattia mentale che nessuno sembra parlarne ma che esiste (io la vivo per alcuni familiari) e che da noi viene solo affrontata mettendo le persone da parte NON VIENI CONSIDERATO! Anch'io la penso come scriccy2, maternita' ado come maternita' bio, e la vivo con lo stesso timore di come "nascera" e di come proseguira'il suo cammino ed anch'io come te cerco di affrontare le mie paure nel caso in cui si presentasse. Forse dovremmo lottare di piu' affinche il sociale che tanto manca alla nostra nazione riprenda forza, forse dovremmo vivere certe storie affinche la nostra mente non si fossilizzi sulla perfezione di qualcosa che non esiste che e' la vita. Forse se tu avessi anzi scusa, se voi aveste saputo che tua figlia aveva problemi seri , avresti affrontato diversamente quel momento .... ma come si dice in giro con i se e con i ma non si fa la storia della nostra vita, ma con i nonostante. Piacere di averti conosciuto
Gabrisa e Tongjun



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belù
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Iscritto dal : 24 Agosto 2011
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Posts: 1
Quota belù Rispondibullet Postato: 24 Agosto 2011 alle 23:54

Sono entrata per caso in questa discussione perchè cercavo di capire se si può adottare avendo già una figlia disabile.

Ho due bambini: uno ado (nazionale anche se il bimbo è straniero) e una bimba biologica, nata un anno dopo l'adozione e disabile al 100%.
 
Non so se ci sia differenza fra una gravidanza naturale e una gravidanza adottiva quando si tratta di disabilità. Credo che in entrambi i casi non si sia preparati, e il percorso di accettazione (naturalmente parlo per me!) è lungo e difficile.
Attenzione! Parlo di accettazione di una condizione, quella di mia figlia, che non ha quasi nessuna prospettiva per il futuro e che la condanna ad essere una disabile al 100%, totalmente dipendente da qualcuno, per tutta la vita.
 
L'amore per un figlio non ha confini, nè geografici nè fisici nè mentali, e volergli bene con tutto il cuore non esclude la fatica per l'accettazione di una condizione che nessuno vorrebbe mai vivere o far vivere.
 
I piccoli progressi, per esempio quando mia figlia, all'età di 3 anni, è rimasta seduta da sola sul tappeto, riempiono il cuore. Ma l'inserimento nella vita di tutti i giorni, assieme alle persone sane, ai bambini che corrono, parlano, ridono...è una coltellata nello stomaco che si rinnova ogni volta, giorno dopo giorno, mese dopo mese, anno dopo anno...e di anni ne sono passati 9...
 
Non ci si "abitua", non ci si arrende all'idea che la sua vita non sarà mai normale (e lo scrivo senza "virgolette" perchè è vero che non sarà mai normale), che avrà sempre bisogno di qualcuno che si prenderà cura di lei, che le voglia bene così come è.
 
E piano piano si è fatto largo dentro di noi l'idea di una nuova adozione. Abbiamo sempre pensato ad una famiglia grande, con almeno 3 bimbi, ma la nascita di nostra figlia ha infranto i nostri sogni. I suoi bisogni erano (e sono) tanti e per tutti questi anni non c'è stato modo nè tempo di pensare ad altro che a lei e a suo fratello che si è trovato, suo malgrado, in questo marasma appena un anno dopo il suo arrivo nella nostra famiglia.
 
Una nuova adozione porterebbe una ventata di aria nuova nella nostra famiglia e ci tranquillizzerebbe per il futuro di nostra figlia, affiancata da due fratelli che la amerebbero incodizionatamente.
 
Certo, l'incognita è dietro l'angolo, ma mia figlia è la prova vivente che ado o bio non fa differenza.
 
Scusate per questo lungo post anche piuttosto confuso.
 
Non voglio commentare il messaggio di "e_difficile" e tutte le risposte, rischierei di "giudicare" e non lo voglio fare.
 
Voglio solo esprimere solidarietà a questa "famiglia nonostante" e complimentarmi per la sincerità e l'onestà delle parole.
 
E' difficile, ma ogni giorno mi sveglio con il sorriso e cerco di affrontare al meglio la giornata che sta per iniziare. I miei figli hanno bisogno di questo, disabile o non...
 
Un saluto a tutti.
 
 
 
 
 
 
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Hanna73
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Iscritto dal : 08 Settembre 2011
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Posts: 1
Quota Hanna73 Rispondibullet Postato: 08 Settembre 2011 alle 23:48

Ho letto la storia di "e difficile" e ho preso coraggio per iscrivermi al forum per raccontare che noi ci troviamo in una situazione molte simile alla tua. Anche io sono mamma di un bimbo speciale adottato due anni fa all'insaputa dei suoi problemi e dei sui ritardi che sicuramente non saranno mai recuperati ..... non dovrebbe succedere questo nell'adozione, anche se l'adozione è comunque sempre un'incognita, credo che la coppia abbia il diritto di sapere tutta la realtà sul bambino e a noi invece è stata travisata . Con un pò più di tempo racconterò la nostra storia, intanto mando un grande abbraccio a e-difficile che sento particolarmente vicino.

Anna
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Jimmy73
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Iscritto dal : 24 Giugno 2011
Da: Italy
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Posts: 722
Quota Jimmy73 Rispondibullet Postato: 09 Settembre 2011 alle 10:06
Ciao

ho letto solo ora le storie.

Posso solo immaginare quando sia difficile, e quindi fare i complimenti ha tutti i genitori di bimbi speciali.

Certo, deve essere una scelta e bisogna essere consapevoli della situazione. Le schede possono anche non dire tutto, ma non voglio mai credere che non si avvicinano alla realtà.

un abbraccio di cuore a tutte le famiglie speciali


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laurarub
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Iscritto dal : 10 Settembre 2011
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Posts: 6
Quota laurarub Rispondibullet Postato: 10 Settembre 2011 alle 15:37
sieta veramente fantastici in special modo avere il coraggio di tirare fuori tutte le paure richiede grande consapevolezza.....vi ammiro e vi condividoClap   ma quanto sono fortunati i vostri figli!!!!!!

Modificato da laurarub - 10 Settembre 2011 alle 15:38
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